La Turchia non intende cambiare la propria legge antiterrorismo, una delle ultime condizioni poste dall'UE per l'esenzione dei cittadini turchi dai visti nello spazio di Schengen. "Noi andremo per la nostra strada, voi per la vostra", ha affermato oggi pomeriggio (venerdì) il presidente Recep Tayyip Erdogan durante un discorso pubblico. Il capo dello Stato è cosciente di avere il coltello dalla parte del manico, perché Bruxelles ha bisogno di Ankara per l'applicazione dell'accordo sui migranti volto a fermare l'afflusso verso la Grecia.
In mattinata, attraverso uno dei portavoce della cancelliera Angela Merkel, la Germania aveva ribadito di attendersi da parte turca il rispetto di tutti gli obblighi presi. Un responsabile della CDU, Norbert Röttgen, ha inoltre definito una brutta notizia per l'UE le dimissioni annunciate ieri dal premier turco Ahmet Davutoglu, con il quale la collaborazione era efficace.
Erdogan si è occupato anche di politica interna, giudicando "urgente" per il paese, e non per la sua agenda personale, il passaggio a un sistema presidenziale che rafforzerebbe i suoi poteri. L'attuale sistema parlamentare "è causa di crisi", ha sostenuto.
pon/AFP/ATS
Dal TG12.30: