E' di 35 morti e oltre un centinaio di feriti il bilancio di un'esplosione avvenuta nella tarda sera di ieri, lunedì, a Makhachkala, città russa sul mar Caspio e capitale della Repubblica autonoma del Daghestan. I dirigenti locali temono che il bilancio possa ulteriormente aggravarsi.
Daghestan, esplode stazione di rifornimento
L'incendio, partito da una stazione di servizio, si è esteso agli edifici residenziali. In seguito si è saputo che l'incendio è scoppiato nell'edificio di una officina situato nelle vicinanze. Il municipio di Makhachkala avverte che c'è la minaccia di una seconda esplosione nel sito e le persone vengono portate via dalla scena. Secondo i soccorritori, l'area dell'incendio è di 500 metri quadrati. Più di 70 persone e 20 mezzi sono impegnati nello spegnimento dell'incendio. La fornitura di gas è stata limitata nel distretto di Makhachkala dove è avvenuta l'esplosione. Il primo vice capo del Ministero della Sanità russo, Viktor Fisenko, è volato in Daghestan. Le famiglie delle vittime riceveranno tutta l'assistenza necessaria, ha dichiarato alla Tass il capo del Daghestan, Sergey Melikov.
Daghestan, esplode stazione di rifornimento
Intanto, il capo di Stato della federazione russa ha espresso la sua preoccupazione per quanto accaduto. "Il presidente Vladimir Putin esprime le sue più sincere condoglianze alle famiglie e agli amici delle vittime della tragedia in Daghestan e augura una pronta guarigione ai feriti", afferma il Cremlino in un comunicato.