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Estremisti di destra, i collegamenti con la Svizzera

In Germania è stato smantellato un gruppo terroristico che progettava un golpe. Anche nella Confederazione - spiega l'esperto Dirk Baier - sono presenti negazionisti dello Stato

  • 9 dicembre 2022, 06:07
  • 15 aprile, 13:24
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Rete estrema destra criminale da non sottovalutare

SEIDISERA 08.12.2022, 18:35

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Di: SEIDISERA/Maria Jannuzzi/ATS/M. Ang. 

Mercoledì in Germania è stato smantellato un gruppo terroristico di estrema destra (i Reichsbürger, "cittadini del Reich"). Secondo l'accusa progettavano di sovvertire l'ordinamento statale e di sostituire le istituzioni esistenti con le proprie. I cospiratori-golpisti intendevano entrare con la forza nel Parlamento a Berlino.

Molto gravi le accuse, dunque, che ricordano quanto sostenuto già durante l'era Merkel in seno al Governo federale: la minaccia maggiore per la democrazia tedesca viene dagli estremisti di destra. E i Reichsbüger avevano destato attenzione già da tempo nella Repubblica federale.

Fra gli arrestati di ieri oltre a un un ex militare del reparto speciale della Bundeswehr (appartenente alla scena no-vax) ci sono anche l'ex deputata dell'AfD (il partito di estrema destra), Birgit Malsak Winkemann (allontanata oggi dal Tribunale di Berlino, dove prestava servizio come magistrato dal 1996) e il nobile Heinrich XIII Principe Reuss.

Il blitz della polizia tedesca ha portato in totale all'arresto di 25 membri di questo gruppo, che conta circa 20'000 associati e che teorizza la rinascita dell'impero. Numeri che non vanno sottovalutati: per il simbolismo e per il rischio di emulazione o ispirazione che portano con sé, come emerge dall'intervista che la RSI ha fatto a Dirk Baier, direttore dell'Istituto di delinquenza e prevenzione criminale all'Università di scienze applicate di Zurigo.

Professor Baier il capo dei "Reichsbürger" si è presentato a Zurigo a un incontro del World Web Forum nel 2019. Esistono collegamenti dei Reichsbürger con la Svizzera?

"Quando si parla di Reichsbürger in Svizzera, credo che il termine non vada bene, perché Reichsbürger richiama l'orientamento a un impero, che esisteva in Austria e Germania, ma non ovviamente nella nostra Svizzera. Quindi credo sia meglio parlare di negazionisti dello Stato o di fautori dell'auto-Governo, che in Svizzera sono presenti. Tuttavia, non conosciamo le dimensioni dei gruppi. Non è come in Germania o in Austria, dove questi gruppi sono osservati più da vicino dai servizi di intelligence. Ma sappiamo che in Svizzera, ad esempio, ci sono stati impulsi dall'Austria. Alcuni anni fa sono stati avviati procedimenti contro 'cittadini del Reich'. Alcuni di loro si erano stabiliti in Turgovia. Quindi, in ogni caso, ci sono collegamenti. Ma non li abbiamo davvero nel nostro radar".

I Reichsbürger sono al centro della scena dell'estrema destra tedesca? Qual è la peculiarità del discorso dei Reichsbürger?

"Dovete sapere che in passato il movimento dei Reichsbürger è stato un gruppo molto eterogeneo. In questo movimento c'erano indubbiamente estremisti di destra, ma c'erano anche facinorosi che semplicemente si mettevano contro le autorità, c'erano opportunisti. Anche malati di mente si sono mossi in questo gruppo. Finora Reichsbürger significava più che altro un ritiro nella sfera privata. Non vogliono avere nulla a che fare con l'intero sistema. Gli estremisti di destra, invece, mirano sempre ad abolire la democrazia. Ecco perché gli obiettivi dei 'cittadini del Reich' e quelli degli estremisti di destra sono diversi. Quello che stiamo vivendo ora è, a mio avviso, una cesura, perché dai circoli dei Reichsbürger sono scaturiti piani per sovvertire lo Stato, per introdurre un nuovo sistema. E ora i Reichsbürger e gli estremisti di destra si sono avvicinati molto di più".

In che misura i cittadini del Reich costituivano una minaccia per la democrazia tedesca?

"Dal punto di vista quantitativo, direi che non sono una minaccia. In questo momento, nelle retate, credo che siano state arrestate almeno due dozzine di Reichsbürger. È un numero esiguo. Credo che il problema non sia la quantità, ma il problema, dal mio punto di vista - e questo va preso molto, molto seriamente - è la questione della misura in cui hanno stabilito un simbolo a cui gli imitatori faranno riferimento, cioè persone che la pensano in modo simile e che da questo si sentono incoraggiate anche a compiere atti di violenza contro il sistema. E dal mio punto di vista la situazione in cui ci troviamo è molto pericolosa, perché esistono questi imitatori, ci sono persone radicalizzate a tal punto da essere disposte a commettere violenze. Ed è per questo che sono pericolosi per la democrazia in Germania".

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