Le iniziative per l’accoglienza dei senza fissa dimora durante l’anno santo che si è aperto alla vigilia di Natale non piacciono a tutti. Sta facendo discutere a Roma la creazione di quattro strutture temporanee che ospiteranno 250 persone: ad alcuni cittadini e ad alcune associazioni la soluzione non piace; per altri invece è un’opportunità.
La RSI ha registrato umori poco sereni nel quartiere San Lorenzo, a pochi passi dalla stazione Termini, dove circa 200 persone si sono riunite chiedendosi che fine faranno questi senza tetto quando l’anno santo sarà finito.
Quella di San Lorenzo è una delle quattro strutture erette per il Giubileo. Le altre sorgono nei pressi delle stazioni Tiburtina, Ostiense e vicino a San Pietro. 250 posti sono troppo pochi per i detrattori di questa soluzione, che vorrebbero soluzioni più strutturali. Il disagio abitativo è in crescita a Roma, spiega a SEIDISERA Alessandro Radicchi, fondatore della cooperativa sociale “Binario 95”, che accoglie persone senza fissa dimora alla stazione Termini.
“Nel 2023 sono state 26’000 le persone che hanno chiesto aiuto ai servizi del Dipartimento Politiche Sociali di Roma Capitale. Sono tutte senza casa? Probabilmente no, una percentuale importante - circa 7-8’000 persone, per quanto abbiamo visto noi - usa solo i servizi mensa”.
Ma quanti sono dunque coloro che vivono senza fissa dimora? Radicchi spiega che diverse ricerche, tra cui una fatta dall’Università La Sapienza, le stima in circa 10-15’000.
L’assistenza del Comune prevede anche altro, oltre all’alloggio, come momenti di orientamento al lavoro. “Ci saranno otto unità mobili con la presenza di operatori socio sanitari che si aggiungeranno alle undici già attive. Il Giubileo può essere un’opportunità per attivare dei nuovi servizi che poi speriamo rimangano anche dopo”.
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