Il premier britannico Boris Johnson ha formalizzato alla Camera dei comuni la fine di tutte le ultime restrizioni Covid in vigore per legge in Inghilterra, inclusa la fine dell'obbligo dell'isolamento per le persone contagiate, a partire dal 24 febbraio. Da quel momento i cittadini saranno semplicemente "incoraggiati a esercitare la responsabilità personale" in caso d'infezione, così come avviene quando si è soggetti a "un'influenza".
Regno Unito, nessun isolamento per positivi
Telegiornale 21.02.2022, 21:00
Annunciata anche la graduale revoca della distribuzione gratuita a pioggia dei test antigenici. "Il picco di Omicron è superato", ha sottolineato Johnson, ricordando il livello d'immunità e di copertura vaccinale raggiunti dal Regno.
Stop anche all'autoisolamento
Annunciando che da giovedì 24 febbraio non sarà più obbligatorio autoisolarsi in caso di positività, il premier Tory ha rivendicato al suo Paese di essere stato "il primo al mondo" ad avviare una campagna di vaccinazioni di massa, "il primo in Europa" a superare la copertura vaccinale della maggioranza della popolazione e il primo ad aver ora oltrepassato la copertura di oltre tre quarti della popolazione adulta con una terza dose booster: booster che ha confermato saranno offerti come quarta dose in primavera agli over 75 e ai vulnerabili.
"Abbiamo adesso un sufficiente livello di immunità" nel Paese, ha proseguito, per "passare dalla protezione garantita dal governo" attraverso le restrizioni legali a una strategia di cautele gestite dal "senso di responsabilità personale dei britannici". Quanto ai test fai-da-te, Johnson ha definito motivo di orgoglio per il Regno Unito aver realizzato "il più grande programma di distribuzione di test per persona fra i grandi Paesi del mondo", ma ha notato come questo programma sia costato 15,7 miliardi di sterline all'anno, indicando che esso può essere ora abolito a partire dalla fine immediata della distribuzione di massa a tutti gli studenti.
"Convivere con il Covid"
Premesso che "la pandemia non è ancora finita", come confermato fra l'altro dal contagio della regina Elisabetta cui l'intera aula ha rinnovato gli auguri di "una rapida e piena guarigione", Johnson ha infine insistito sulla prospettiva di poter adesso "convivere con il Covid", sullo sfondo di un calo consolidato dei nuovi casi e dei ricoveri e un netto "indebolimento" del legame fra infezioni e sintomi gravi o mortali. Una prospettiva entro la quale "la prima linea di difesa" sarà ora fondata sui vaccini, sui nuovi farmaci antivirali, sul monitoraggio di ulteriori eventuali varianti e sulla cautela individuale.