L'ex governatore della Lombardia Roberto Formigoni, accusato di corruzione nel processo per il crac delle fondazioni Maugeri e San Raffaele, è stato condannato a 5 anni e 10 mesi di detenzione dalla Corte di Cassazione italiana, che gli ha concesso un leggero sconto di pena per prescrizione. La sentenza è definitiva.
RG 24.00 del 21.02.2019 La corrispondenza di Alessandro Braga
RSI Info 22.02.2019, 01:01
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Il verdetto è arrivato in serata dopo la dura requisitoria del procuratore generale della Cassazione Luigi Birritteri, che ha sottolineato "il baratto corruttivo" che ha visto Formigoni tra i protagonisti, ha messo l'accento sulla "imponente" mole delle prove, "ulteriormente corroborata" dal concordato in appello del faccendiere Pierangelo Daccò e dell'ex assessore lombardo Antonio Simone.
Birritteri ha inoltre ricordato che questa vicenda riguarda un giro di circa 70 milioni di euro e 6 milioni di "utilità", sotto forma di cene, viaggi e vacanze da sogno, che sono arrivati "in vari flussi e forme" a Formigoni. I suoi difensori si erano battuti per l'assoluzione (data la "totale mancanza di prove", ha sottolineato l'avvocato Franco Coppi) o, in alternativa, per l'annullamento della condanna e il rinvio del procedimento.
Ora, con la condanna definitiva, già da domani potrebbero aprirsi le porte del carcere per il 71enne, che ha militato a lungo nelle file di Forza Italia, partito dell'ex premier italiano Silvio Berlusconi.
Per tutti, in Regione Lombardia, Formigoni è, o per lo meno era, "il Celeste", lo stesso appellativo tributato all'imperatore cinese. Cresciuto nelle file della Democrazia Cristiana, sulla sua formazione forte era stata l'impronta di don Luigi Giussani, il fondatore di Comunione e Liberazione, di cui Formigoni fu allievo, tanto da consacrare la sua vita ai precetti del movimento.
Negli anni ha portato avanti una serie di riforme in Lombardia, la più importante quella del sistema sanitario, con l'apertura al settore privato. Le indagini - proprio riguardo un giro di tangenti nella sanità - lo hanno travolto nel 2012.
In base alla nuova legge contro la corruzione, Formigoni non può godere più dei benefici legati all'età che gli avrebbero consentito altrimenti di evitare la cella e di espiare la pena in detenzione domiciliare. Non è escluso però che i suoi legali presentino un'istanza che gli permetta di scontare la pena a casa.
I giudici hanno respinto anche gli altri ricorsi dei coimputati. In particolare, è stata confermata la condanna a 7 anni e 7 mesi per Costantino Passerino, ex manager della Maugeri, e quella a 3 anni e 4 mesi per l'imprenditore Carlo Farina; inammissibile il ricorso di Carla Vites che era già stata assolta ed aveva impugnato la sentenza per avere un proscioglimento più ampio.
Formigoni in carcere
Telegiornale 22.02.2019, 13:30
RG 08.00 del 22.02.19: la corrispondenza di Alessandro Braga
RSI Info 22.02.2019, 09:05
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