È scambio di accuse tra le autorità di Gaza e l’esercito israeliano dopo il rinvenimento di oltre trecento cadaveri nell’area circostante l’ospedale Nasser di Khan Yunis. Video diffusi in questi ultimi giorni mostrano operatori della protezione civile che recuperano corpi da fosse comuni nei pressi della struttura.
I corpi, denunciano i palestinesi, appartengono a persone uccise dai soldati israeliani durante l’occupazione dell’ospedale, avvenuta a metà dello scorso febbraio. Successivamente, aggiungono, sono stati fatti sparire in fosse comuni scavate dalle ruspe militari. Non pochi cadaveri, denunciano sempre i palestinesi, avevano le mani legate dietro la schiena, a conferma delle esecuzioni sommarie riferite da alcuni testimoni durante l’occupazione dell’ospedale.
Gli israeliani smentiscono seccamente, accusando Hamas di diffondere disinformazione. Le autorità militari israeliane fanno riferimento a immagini realizzate prima dell’avanzata dell’esercito sull’ospedale, che mostrano palestinesi che seppelliscono corpi nella stessa area. Corpi che in seguito, aggiunge il portavoce militare, sono stati esumati dalle truppe israeliane per accertare l’eventuale presenza di ostaggi israeliani morti e riseppelliti poi nello stesso posto per fare piena luce sull’accaduto.
L’alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti Umani, Volker Türk, ha chiesto un’indagine indipendente sulle fosse comuni al Nassar e anche sul ritrovamento di centinaia di corpi dentro e intorno un altro ospedale palestinese, lo Shifa a Gaza City, teatro più di un mese fa di una lunga operazione israeliana contro Hamas.