Sono 218 i candidati arrivati terzi e quarti al primo turno delle elezioni legislative francesi che hanno deciso di ritirarsi per non favorire il Rassemblement National al ballottaggio di domenica prossima. Lo comunicano le autorità elettorali. Per ritirarsi c’era tempo fino alle 18 di martedi. Tra i 218 complessivi, 130 appartengono alla sinistra radicale del Nuovo Fronte Popolare, 82 a macronisti e centristi uniti nell’etichetta “Ensemble”, due alla destra dei Républicains, 3 al Rassemblement National e uno alle liste indipendenti.
Sui 306 collegi dove domenica scorsa non era stato eletto alcun candidato restano dunque in piedi 81 “triangolari” (tre candidati in lista) e 2 “quadrangolari”. In tutti gli altri la scelta sarà a due. L’Assemblée Nationale ha in tutto 577 seggi, la maggioranza assoluta è di 289. Una maggioranza che ora è più difficile da raggiungere per il partito di Marine Le Pen e Jordan Bardella.
Il presidente Emmanuel Macron, che dopo la sconfitta alle europee ha deciso di indire lo scrutinio anticipato, ha fatto appello a fare fronte contro l’estrema destra. La sinistra radicale ha accettato di desistere, ma ha anche annunciato che non parteciperà a governi di coalizione.
Tensione alle stelle
Il presidente di RN e candidato premier, Jordan Bardella, ha parlato di una “alleanza del disonore” ed ha fatto appello agli elettori affinché diano al suo partito le chiavi del potere “davanti alla minaccia esistenziale per la nazione francese” rappresentata da un alleanza tra macronisti e sinistra.
Dal canto suo Marine Le Pen ha evocato l’ipotesi di un governo di minoranza, sostenuto da altri deputati di destra e forse anche da qualcuno delle sinistre.
Le Pen ha anche messo in guardia da un eventuale “colpo di Stato amministrativo” accusando la presidenza della Repubblica di voler procedere a una serie di nomine ai vertici delle forze dell’ordine e di altri apparati dello Stato prima di dover cedere a una coabitazione. La risposta dell’Eliseo è stata un invito a fare prova di sangue freddo e di misura.
Il presidente Macron ha scelto il silenzio da domenica scorsa. Il suo prossimo impegno internazionale è il vertice dei paesi NATO a Washington la prossima settimana. Nel campo centrista molti gli rimproverano la cattiva performance fatta al primo turno dalla sua alleanza. Comunque vadano le cose al secondo turno, è un Macron fortemente indebolito quello che guiderà il Paese.