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Francia e narcos, “Sembra di essere in America Latina”

Dopo l’ennesima battaglia fra gang e la conta di morti e feriti, il ministro dell’Interno, Bruno Retailleau, denuncia: “Il nostro Paese in bilico” e lancia un appello alla “mobilitazione generale”

  • Ieri, 21:11
  • 3 ore fa
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Agenti nel quartiere di La Castellane, Marsiglia, durante una visita incentrata sulla sicurezza e sulla lotta al traffico di droga del presidente Macron (19 marzo 2024)

Di: ATS/RSI Info/M. Ang. 

“Sembra di essere in America Latina, il nostro Paese è in bilico”, così il ministro dell’Interno francese, Bruno Retailleau dopo una battaglia, l‘ennesima, fra bande rivali legate al narcotraffico che ha provocato giovedì sera a Poitiers il ferimento di 5 persone. Un quindicenne è in condizioni gravissime. Come uno tsunami, il narcotraffico dilaga in Francia, le città sono sempre più in balia di violenze, omicidi, regolamenti di conti e guerriglie fra gang rivali. Da Parigi a Marsiglia, da Rennes a Poitiers.

Il responsabile della sicurezza in Francia ha lanciato un appello alla “mobilitazione generale” parlando da Rennes, dove era in visita a una settimana da un altro gravissimo episodio di violenza legato alla guerra fra narcos: a Pacé, vicino a Rennes, un bimbo di 5 anni è stato colpito da un proiettile alla testa nel corso di una sparatoria ed è fra la vita e la morte.

Stessa situazione del quindicenne che è rimasto ferito a Poitiers, poco prima delle 23.00 di giovedì, quando da un’auto è stato aperto il fuoco sulla folla seduta ai tavolini fuori da un ristorante. Ne è nata una sparatoria violentissima, poi seguita in pochi minuti da una gigantesca battaglia, una rissa senza esclusione di colpi fra bande rivali legate al narcotraffico, che ha messo a soqquadro il quartiere delle Couronneries, una delle zone più calde della città.

Accorsi sul luogo della sparatoria, i poliziotti sono stati bersagliati dalle bande rivali che si stavano già affrontando. Il caos è stato indescrivibile, stando ai testimoni, con gente che affluiva da diversi quartieri della città, a gruppi, armati di bastoni e coltelli, per cercare gli autori degli spari e farsi giustizia da sé. Gli agenti sono stati costretti ad usare gas lacrimogeni sulla place Coimbra per separare le bande rivali.

Retailleau, in mattinata, aveva parlato di un coinvolgimento di “400-600 persone” nella “battaglia”, un gigantesco regolamento di conti, ma nel corso della giornata queste cifre sono state ridimensionate: le persone coinvolte sarebbero state una sessantina. Il ragazzo di 15 anni è ancora in condizioni gravissime, ferito alla testa come il bimbo di Rennes una settimana fa, colpito mentre era nell’auto del padre che tentava di fuggire da un agguato di spacciatori. Gravi anche due sedicenni.

Quasi contemporaneamente ai fatti di Poitiers - storico centro medievale nel centro della Francia, teatro della nota battaglia ai tempi di Carlo Martello - un uomo di vent’anni è stato ferito all’uscita da una discoteca di Valence, nel sud. Anche in questo caso, il tentato omicidio è legato al traffico di stupefacenti. Nel pomeriggio, nuova esecuzione in strada a Valence, dove un 18enne è stato ucciso in strada in un agguato che sembra legato a quello della sera prima.

Dalla sua nomina all’Interno, Retailleau insiste sulla necessità di fare della lotta al traffico di droga “una causa nazionale” proprio come la Francia ha fatto contro il terrorismo che ha insanguinato il Paese. Dal ministro si attende l’annuncio di un giro di vite contro la criminalità fra una settimana, quando si recherà in visita a Marsiglia con il collega della Giustizia, Didier Migaud. I due esponenti del governo incontreranno le autorità e i cittadini marsigliesi, alle prese con continui regolamenti di conti fra bande rivali, con ragazzi adolescenti ormai utilizzati come baby killer.

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