La guerra in Ucraina è stata inevitabilmente al centro (anche) delle discussioni di martedì al G20 di Bali e compare nella bozza della dichiarazione finale che sarà adottata domani (mercoledì), al termine del vertice svoltosi sotto la presidenza indonesiana.
G20, focus sulla guerra in Ucraina
Telegiornale 15.11.2022, 13:30
"La maggior parte dei membri ha condannato con forza la guerra in Ucraina nei termini più forti possibili e ha sottolineato che sta provocando un'incommensurabile sofferenza umana e aggrava le vulnerabilità esistenti nell'economia globale", si legge nella bozza del testo che sarà negoziata fino alla sua adozione, considerate le opposizioni, tra gli altri, della Russia. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha dichiarato, senza grandi speranze, che sarebbe un successo se i capi di Stato e di Governo mettessero in guardia dall'uso e dalla minaccia di armi nucleari.
G20 e minaccia nucleare, il commento di Loretta Dalpozzo
Telegiornale 14.11.2022, 21:00
L'attacco della Russia all'Ucraina, il 24 febbraio, ha "oscurato" gli altri temi al centro della due giorni di riunione a Bali dove i più importanti Paesi industrializzati e le economie emergenti si sono incontrati per cercare di mantenere gli obiettivi della politica climatica e del libero commercio mondiale. L'Indonesia, Paese ospitante, con il presidente Joko Widodo, ha fatto appello ai partecipanti affinché lavorino insieme per rafforzare l'economia globale.
La diplomazia di Pechino al lavoro
La posizione di Mosca, (secondo la quale "una guerra nucleare non può essere vinta e non deve mai essere combattuta") mostra un atteggiamento "razionale" e "responsabile". Così il ministro degli Esteri cinese Wang Yi all'omologo russo Sergei Lavrov, durante un incontro a margine del G20 di Bali.
Le osservazioni di Wang giungono in un momento in cui a Pechino viene chiesto (dagli USA e dai suoi alleati in Europa) di usare la sua "partnership senza limiti" con Mosca per fare pressioni e ottenere la fine della guerra in Ucraina. "Impresa" che la diplomazia cinese sta cercando di portare a termine, mediando tra le parti; da una parte, infatti, si rifiuta di definire la guerra come un'invasione, dall'altra invita al dialogo con Mosca, come ha fatto il presidente Xi Jinping durante l'incontro di tre ore tenuto lunedì con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, nel quale ha chiesto a USA, NATO e UE di "dialogare" con la Russia sull'Ucraina.
Secondo un comunicato del Ministero degli Esteri cinese, Wang, durante l'incontro con Lavrov, ha anche affermato che la Cina è lieta di vedere la Russia segnalare la sua volontà di impegnarsi nel dialogo sull'Ucraina e di aver accettato di riprendere l'accordo per l'esportazione di grano dal Mar Nero. "La Cina è disposta a lavorare con la Russia per far progredire i loro scambi e comunicazioni di alto livello in vari campi, approfondire la cooperazione bilaterale e facilitare gli scambi di personale", ha dichiarato Wang, secondo quanto riporta Xinhua.
Dopo l'incontro il capo della diplomazia russa, Sergei Lavrov, ha lasciato l'isola indonesiana. "Come previsto, Lavrov ha lasciato Bali alla fine del primo giorno del vertice del G20", ha riferito martedì sera l'agenzia di stampa statale russa RIA Novosti. "La dichiarazione finale (del vertice) sarà approvata domani (mercoledì),dopo una riunione sulla digitalizzazione. La Russia sarà rappresentata dal Ministro delle Finanze (Anton) Siluanov", ha dichiarato la fonte.
Intanto, però, secondo il Washington Post, la Cina si è unita alla Russia nell'opporsi all'uso della parola "guerra" per descrivere l'invasione dell'Ucraina nel comunicato congiunto del G20. Lo riporta il quotidiano USA citando alcune fonti, secondo le quali il comunicato finale dovrebbe includere la parola "guerra" mettendo comunque in evidenza i punti di vista diversi di alcuni Paesi sul conflitto e il suo impatto globale.