Hamas ha liberato venerdì pomeriggio - consegnandoli nelle mani della Croce Rossa - i primi 13 di 50 ostaggi israeliani il cui rilascio è previsto dalla tregua raggiunta con Israele e in vigore dalla mattinata per una durata di quattro giorni. Come reso noto dalla tv pubblica israeliana, che ha diffuso la lista ufficiale dei nomi, si tratta di quattro bambini (la più piccola di due anni) e nove donne. Sarebbero per la quasi totalità residenti del kibbutz di Nir Oz, da dove erano il 7 ottobre erano stati rapiti in 75. Dopo le 19 (le 18 in Svizzera) sono arrivati in Israele attraverso l’Egitto, dopo essere transitati dal valico di Rafah.
Giornalisti in attesa dell'arrivo degli ostaggi liberati
In aggiunta, stando a quanto riferito dal primo ministro Srettha Thavaisin, sono stati liberati anche 12 lavoratori thailandesi grazie alla mediazione egiziana. Stando a fonti qatariote, i thailandesi sarebbero invece 10, accompagnati da un cittadino filippino. Un’informazione, questa, che collima con quanto riferito dal CICR. La Croce Rossa afferma infatti di aver preso in consegna in tutto 24 persone.
Si calcola che i miliziani, dopo il loro attacco di un mese e mezzo fa, avessero fatto ritorno nella Striscia di Gaza con un totale di 240 ostaggi. Diversi di questi hanno (solo o anche) passaporti stranieri. I thailandesi per esempio sono 25.
Su un muro le foto dei rapiti
L’intesa fra le parti prevede anche la liberazione di 150 detenuti palestinesi, 39 dei quali sono stati rilasciati in questa prima giornata, sempre secondo le autorità di Doha. Sono donne e minorenni. In serata, i prigionieri liberati sarebbero giunti a Bitunya (Ramallah), in Cisgiordiana, dove li avrebbe accolti un bagno di folla.
La folla si è radunata intorno all'autobus della Croce Rossa che trasporta detenuti palestinesi liberati dalla prigione militare di Ofer in Cisgiordania
Palestina: il rilascio degli ostaggi
SEIDISERA 24.11.2023, 18:13
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Israeliani via dall’ospedale al Shifa
Nel primo giorno di cessate il fuoco, l’esercito israeliano ha inoltre abbandonato l’ospedale di al Shifa, il più grande della Striscia, assediato e perquisito nei giorni scorsi. La stragrande maggioranza dei pazienti, anche in gravi condizioni, avevano dovuto essere sfollati. L’interruzione dell’erogazione di elettricità aveva provocato decine di morti. All’interno restano un centinaio di persone, fra malati, feriti e personale curante. Le forze dello Stato ebraico hanno arrestato il direttore del nosocomio, al quale chiedono spiegazioni per la presenza sotto la struttura di tunnel che sarebbero stati usati da Hamas.
Prime ore di tregua a Gaza
Telegiornale 24.11.2023, 12:30