Quella dei prossimi giorni “sarà una breve tregua”, poi si prevedono “altri due mesi di guerra”. Ad affermarlo è stato il ministro della difesa israeliano Yaov Gallant in un discorso ai soldati. Al termine dello stop umanitario, quindi, “i combattimenti riprenderanno con intensità e creeremo pressione per portare indietro altri ostaggi”.
Domani, venerdì, è infatti previsto un cessate il fuoco durante il quale verranno rilasciati degli ostaggi. È stata fissata una prima liberazione di 13 persone sui “cinquanta prigionieri sionisti donne e bambini sotto i 19 anni” stabiliti dall’accordo. È ciò che emerge da un comunicato del Qatar, Paese che ha mediato la tregua.
Un giovedì ancora di guerra
Nonostante lo stop temporaneo delle attività militari sarebbe vicino, nella Striscia di Gaza i combattimenti sono ancora nel vivo. Giungono infatti notizie che riguardano un presunto attacco israeliano in una scuola affiliata all’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA). Le vittime, stando Hamas, sarebbero trenta.
Durante la giornata, inoltre, il comandante delle forze navali di Hamas, Amar Abu Jalalah, è stato ucciso dagli aerei da combattimento delle forze di difesa israeliane Idf. A renderlo noto è stato il portavoce militare di Israele.
Gaza, tregua sempre più vicina
Telegiornale 23.11.2023, 20:00