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Golan, da dove Israele colpisce i suoi nemici

Reportage dal lato siriano dell’altopiano in gran parte occupato nel 1967 dallo Stato ebraico e annesso nel 1981 (contro il diritto internazionale)

  • 13 luglio, 15:04
  • 13 luglio, 17:13

Reportage dalle alture del Golan

Telegiornale 12.07.2024, 20:00

Di: Luca Steinmann / video e montaggio di Nicolò Ongaro

Damasco. L’arida campagna siriana a ridosso dell’altopiano del Golan è un’immensa distesa di terriccio marrone intervallata qua e là da qualche cespuglio verde e soprattutto dalle interminabili macerie di case distrutte che si estendono fino all’orizzonte. Il silenzio è assoluto, in giro non c’è un’anima. 

Guardando verso ovest si vede il Golan: alte montagne marroni sulle cui cime sono posizionate numerose basi militari israeliani. Da lì i soldati dell’esercito ebraico guardano la campagna siriana osservando i movimenti del nemico. D’improvviso il silenzio viene rotto da una forte esplosione. “Sono gli israeliani”, dice un soldato siriano, “da lassù sparano verso la Siria e bombardano ogni giorno le posizioni di Hezbollah in Libano”. 

Il Golan è un immenso altopiano di 1’860 chilometri quadrati occupato in gran parte da Israele. Da lì I soldati dello Stato ebraico sparano verso i suoi nemici sparsi per tutto il Medio Oriente: in particolare contro obiettivi legati all’Iran e contro Hezbollah, il movimento armato libanese legato a Teheran, alleato del Governo siriano e nemico giurato di Israele. Dal 7 ottobre i suoi uomini stanno combattendo contro Israele dal Sud del Libano ed alcuni di loro sono presenti in Siria. Gli israeliani temono che possano attaccare anche da qui e per questo bombardano preventivamente le loro posizioni.

Per incontrare i soldati iraniani e quelli di Hezbollah bisogna arretrare di qualche chilometro ed arrivare alle porte di Damasco. Qui si trova la maestosa moschea di Sayddah Zaynab, i cui territori circostanti sono diventati il quartier generale della presenza iraniana in questa regione. Lungo le strade si vedono enormi poster raffiguranti i leader politici, militari e spirituali iraniani e di Hezbollah: il leader libanese Hasan Nasrallah, le guide supreme dell’Iran Ruhollah Khomeini e Ali Khamanei, il recentemente defunto presidente iraniano Ebrahim Raisi, il condottiero militare iraniano Qasem Soleimani.

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Campeggiano le foto dei leader iraniani

  • Luca Steinmann

I territori intorno a Sayddah Zaynab sono controllati dall’esercito siriano insieme ad Al Asadeka, una coalizione di gruppi armati giunti da tutto il mondo e capeggiati dallo Stato iraniano. Tra questi ci sono formazioni militari e singole persone, tutte sciite, provenienti da Iran, Afghanistan, Pakistan, Libano, Iraq e Bahrain. Arrivate in Siria durante la guerra civile per sostenere il governo di Damasco, questi gruppi sono ora rimasti qui e si sono concentrati a vivere, insieme alle loro famiglie, intorno a Sayddah Zaynab. Un territorio, questo, ripetutamente colpito dai missili israeliani che arrivano dal Golan. Segno di una guerra immobile tra Iran e Israele che coinvolge tutta la regione. La Siria ne è una delle vittime principali.

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