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Grande sostegno a Sea Watch

Una colletta a favore della capitana Carola Rackete ha fruttato in poche ore 350'000 euro. La testimonianza di uno dei migranti

  • 30 giugno 2019, 17:49
  • 22 novembre, 21:48
00:34

RG 12.30 del 30.06.2019

RSI Info 30.06.2019, 17:48

  • keystone
Di: AFP/ATS/Reuters/sf 

Una colletta lanciata da due personalità della televisione tedesca (l'attore Jan Boehmermann e l'animatore Klaas Heufer-Umlauf) per la comandante della Sea Watch, trasferita agli arresti domiciliari, ha superato domenica pomeriggio la cifra di 350'000 euro.

"Siamo convinti che chi salva delle vite non può essere un criminale", ha commentato Boehmermann in un video diffuso su YouTube, "e chiunque pensa il contrario, ha torto", ha aggiunto, accusando il ministro degli interni italiano Matteo Salvini di "abusare dei soccorritori del Mediterraneo per alimentare la mentalità contro i rifugiati, contro l'UE e in favore di una politica disumana".

02:17

Sea Watch entra nel porto, arrestata la capitana

Telegiornale 29.06.2019, 22:00

La capitana si dovrà presentare la settimana prossima ad Agrigento davanti a un giudice per rispondere dell'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e per aver ignorato gli "alt" della guardia costiera. La nave Sea Watch 3, in mare da 14 giorni, ha infatti forzato il blocco delle acque territoriali italiane entrando al porto di Lampedusa con 42 migranti a bordo.

"Non è stato un atto di violenza, solo di disobbedienza", ha dichiarato Carola Rackete al momento del suo arresto. "Missione compiuta", è stato il commento del vicepremier Matteo Salvini.

La testimonianza di Khadim

Khadim Diop, era sulla barca: "Gli ultimi giorni c'era poco cibo, solo cous cous, ma la comandante ci incoraggiava. È gentile, brava", ha detto il 24enne del Senegal. Alla domanda su Salvini, un po' di imbarazzo: "Devo dire, insomma,... a voltae ha ragione", spiega Khadim, "Quando dice che tutti gli Stati devono fare la loro parte, Germania, Francia,... È un problema mondiale. Non sarà facile,..."

Di una cosa Khadim è comunque sicuro: è molto felice di non trovarsi più in Libia, un paese in crisi dove le violenze sono all'ordine del giorno. "La tratta di esseri umani a Ben Whalid è sistematica", conclude, "lo sanno tutti. Inoltre ti sequestrano e ti picchiano: se non ti fai spedire dei soldi dai tuoi parenti vieni punito anche con le scosse elettriche".

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