Hashim Thaci a processo all'Aia

L'ex presidente kosovaro Hashim Thaci compare da lunedì insieme ad altri tre imputati davanti a un tribunale speciale all'Aia per rispondere dell'accusa di crimini di guerra e contro l'umanità in relazione a uccisioni, persecuzioni e torture ai danni di centinaia di civili non solo serbi ma anche albanofoni e rom, risalenti al periodo fra il 1998 e il 1999. Secondo il procuratore Alex Whiting, incaricato dell'accusa, Thaci ha condotto una sanguinosa campagna contro i suoi oppositori, con oltre 100 omicidi. In un clima di intimidazione, persone venivano presi di mira quanti venivano considerati dei traditori perché in qualche modo associate alla Serbia.

Il 54enne ex guerrigliero dell'UCK - che prima della lotta armata ha vissuto anche in Svizzera - è colui che nel 2008 lesse la dichiarazione dell'indipendenza, che Belgrado non ha mai riconosciuto. Un eroe per migliaia di suoi compatrioti che domenica hanno manifestato a Pristina per sostenerlo, si era dimesso ed era stato arrestato nel 2020. Si è sempre proclamato innocente e lo ha ribadito anche lunedì mattina in aula, così come Jakup Kransiqi, Kadri Veseli e Rexhep Selimi.

All'origine delle accuse c'è il lavoro di una task force dell'UE sulla base di un rapporto di Dick Marty per il Consiglio d'Europa. La Corte giudicante, dopo lo scioglimento del Tribunale penale internazionale per l'ex Iugoslavia, è un tribunale ibrido creato secondo il diritto kosovaro nel 2015, ma finanziato dall'UE e con giudici internazionali.