La serie di attacchi con aerei senza pilota (UAV) compiuti, verosimilmente, da Kiev negli ultimi giorni, sta scombussolando la “routine” quotidiana del conflitto in Ucraina. Infatti, da un lato i bombardamenti su una fabbrica e tre aerodromi militari – due dei quali a varie centinaia di chilometri dalla frontiera con l’Ucraina – hanno evidenziato un nervo scoperto nella difesa territoriale russa e, dall’altro, hanno allarmato i vertici militari occidentali che forse non si aspettavano azioni ucraine così in profondità dentro i confini nemici.
Martedì mattina un aereo senza pilota ha attaccato una base aerea militare posta nella regione russa di Kursk, al confine con l'Ucraina, azione che è giunta il giorno dopo eventi simili che hanno colpito due basi situate ben più in profondità nel territorio russo, anche a 800-900 km di distanza dalla frontiera. Sempre martedì un altro jet kamikaze comandato da remoto ha devastato un’infrastruttura militare in territorio russo, uno stabilimento, nell’Oblast di Bryansk, il complesso industriale ‘Slava”, situato a circa 80 km dal confine ucraino.
La reazione di Mosca non si è fatta attendere e lunedì pomeriggio ha scagliato un altro attacco missilistico “di massa” contro il territorio ucraino. Tuttavia, come nel caso dei grossi jet senza pilota che sono arrivati a centrare gli obiettivi dopo un lungo volo indisturbato nei cieli di Russia, anche questo bombardamento voluto dal Cremlino ha visto le forze armate di Kiev bloccare oltre 60 dei circa 70-75 missili lanciati dai russi, il che equivale a un’efficacia di oltre l’80% nel bloccare gli ordigni puntati su obiettivi (soprattutto civili) in terra ucraina.
Ufficialmente, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha affermato che la Russia adotterà "le misure necessarie per garantire la sicurezza in seguito ai continui attacchi terroristici di Kiev sul territorio russo". E per questo il leader russo Vladimir Putin ha subito ordinato martedì mattina una riunione d’urgenza del suo Consiglio di sicurezza per discutere le questioni relative alla "sicurezza interna", ha rimarcato Peskov, che definisce “terroristici” attacchi che in realtà hanno colpito solo bersagli militari, mentre la reazione del Cremlino di lunedì ha riguardato, e voluto colpire, solo insediamenti e infrastrutture civili.
Occidentali "intimoriti" dagli attacchi in Russia
Anche gli alleati di Kiev sono rimasti sorpresi dagli attacchi che hanno colpito obiettivi situati anche non troppo lontano da Mosca. "Le notizie di attacchi significativi contro basi aeree russe sono una nuova e pericolosa svolta nella guerra in Ucraina": lo scrive in un articolo su Bloomberg l'ammiraglio USA James Stavridis, ex comandante supremo delle forze NATO, secondo il quale gli attacchi ucraini su territorio russo continueranno.
"Questi attacchi potrebbero essere stati calibrati per servire semplicemente come dimostrazione della capacità ucraina - prosegue l'ammiraglio -. In futuro, Kiev potrà fare di più, ma farà attenzione a colpire solo obiettivi puramente militari, mantenendo il vantaggio sulla Russia in termini di diritto internazionale. A meno che Putin non si ritiri dalla guerra aerea (altamente improbabile), la sua patria sarà sotto attacco".
Ed è probabile, per l’ammiraglio, che la NATO cercherà di quietare gli ucraini offrendo un maggior numero e migliori missili terra-aria per difendere le loro città e potrebbe prendere seriamente in considerazione la fornitura di aerei da combattimento". Kiev "ha tutto il diritto di rispondere contro obiettivi all'interno della Russia", conclude Stavridis, osservando che "gli attacchi con aerei armati senza pilota mostrano una debolezza in un fronte interno apparentemente invulnerabile”.
E se gli attacchi ucraini con gli UAV hanno avuto un discreto successo pur utilizzando veri residuati d'epoca sovietica come i "maxidroni" Tupolev TU-141 e derivati, veri jet senza pilota aggiornati con GPS integrati, avionica affinata e armati con ordigni molto efficaci sono in fase di collaudo. I media ucraini segnalano come in fase di sviluppo presso il conglomerato industriale statale Ukroboronprom un drone kamikaze ancor più temibile, che ha già superato benone vari test, vola per 1'000 chilometri ed è già stato provato in simulazioni di combattimento.
Zelensky va in Donbass per la festa dei soldati
Il presidente ucraino Volodynyr Zelensky ha visitato il Donbass, recandosi vicino alla linea del fronte. Zelensky ha visitato martedì Sloviansk, nella regione ucraina del Donbass, a circa 40 chilometri da Bakhmut, il principale campo di battaglia della regione: lo ha dichiarato la Presidenza sui social.
In un video di Zelensky girato davanti all'ingresso della città di Sloviansk, il capo di Stato ha salutato "dal profondo del cuore" i militari del suo Paese in occasione della Giornata delle Forze Armate, che si celebra oggi, 6 dicembre.
Sempre martedì Russia e Ucraina hanno compiuto un nuovo scambio di prigionieri, liberando 60 soldati da ciascuna parte. Lo riferisce il sito del quotidiano Kommersant citando il capo dell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk. Da parte loro le agenzie di Mosca si limitano a dire che 60 prigionieri russi sono stati restituiti, senza specificare quanti ucraini siano stati liberati. Kiev però conferma che 60 suoi militari sono tornati liberi.
L'Ucraina usa dei droni?
Telegiornale 06.12.2022, 13:30