Un UAV (aereo senza pilota) ha attaccato martedì un aeroporto nella regione russa di Kursk, al confine con l'Ucraina, ha annunciato il governatore Roman Starovoyt dopo che nella giornata di lunedì Mosca aveva accusato Kiev di aver colpito due delle sue basi aeree con i droni. A causa di un "attacco di droni nell'area dell'aeroporto di Kursk, un serbatoio di stoccaggio del petrolio ha preso fuoco. Non ci sono state vittime", ha detto Starovoyt sui social media.
Ma questi velivoli senza pilota non hanno colpito solo Kursk: hanno infatti attaccato pure un impianto classificato russo a 80 km dal confine ucraino e alcuni media asseriscono che si è scatenato un grande incendio nella struttura situata nell'Oblast di Bryansk, mentre un canale locale ha condiviso un video su quello che sta accadendo.
Lunedì le basi aeree a Engels e Dyagilevo in Russia sono state attaccate da questi velivoli da ricognizione telecomandati risalenti all’epoca sovietica, aggiornati con l'adozione di GPS sofisticati e testate improvvisate, che hanno volato indisturbati per oltre 800-900 km.
Mosca dal canto suo non ha smesso di bombardare obiettivi civili in territorio ucraino e tra i bersagli delle ultime ore figura la periferia di Zaporizhya, che è stata colpita nella notte da missili russi, secondo quanto ha reso noto martedì il governatore Oleksandr Starukh. Tali bombardamenti hanno danneggiato infrastrutture critiche ed edifici residenziali, ma non ci sarebbero state vittime.
Un morto c'è stato invece nella zona di Kharkiv. Infatti, le truppe russe hanno bombardato i distretti Chuhuivskyi, Kharkivskyi e Kupianskyi dell'oblast di Kharkiv, stando a quanto ha riferito il governatore dell'Oblast Oleh Syniehubov. Un uomo di 68 anni sarebbe stato appunto ucciso a Obukhivka.
Il governatore dell'Oblast di Donetsk Pavlo Kyrylenko ha invece riferito che quattro persone sono rimaste ferite a Ivanivske, tre a Bakhmut, una a Maksymilianivka e una a Toretsk.
Borrell "replica" a Macron: "Garanzie sono per Kiev, non per Mosca"
La fine del conflitto ucraino si raggiungerà in particolare offrendo "garanzie di sicurezza per l'Ucraina", ha dichiarato lunedì il capo della diplomazia dell'UE, Josep Borrell. "Per la Russia ne parleremo dopo", ha aggiunto, dopo le recenti dichiarazioni di Emmanuel Macron sulle garanzie da dare a Mosca.
"La fine della guerra dovrà essere fatta nel rispetto della legalità internazionale", ha dichiarato Borrell a Parigi durante un simposio organizzato dall'Istituto europeo Jacques Delors, precisando che ciò ha comportato il pagamento delle riparazioni da parte di Mosca, il processo per crimini di guerra, ritiro delle truppe e "garanzie di sicurezza per l'Ucraina".
Prima di aggiungere, "per la Russia, ne parleremo dopo", come implicito riferimento alla recente dichiarazione di Emmanuel Macron che ha suscitato vibranti polemiche in Ucraina (e non solo). E proprio martedì l'assistente del leader del Cremlino Vladimir Putin ha smentito Macron negando che vi siano contatti in atto tra Parigi e Mosca.
Yury Ushakov ha infatti spiegato che Macron "ne ha parlato più volte, dicendo di voler mantenere i contatti e il dialogo con Putin, ma finora non sono stati compiuti passi concreti in questo contesto". Domenica il presidente francese aveva detto alla CBS di mantenere "sempre regolari contati diretti con Putin", ma quest'ultimo non ha in programma colloqui con l'Eliseo, stando a Ushakov.
Ucraina, l'inferno delle trincee
Telegiornale 04.12.2022, 21:00