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"I figli di jihadisti si adattano molto bene in patria"

Human Rights Watch ha analizzato un centinaio di casi di rimpatri in Svezia, Gran Bretagna, Olanda, Francia, Germania, Kazakistan, Uzbekistan

  • 21 novembre 2022, 12:25
  • 20 novembre, 14:24
Una donna belga, sposata a un combattente dell'IS, con suo figlio nel campo Roj

Una donna belga, sposata a un combattente dell'IS, con suo figlio nel campo Roj

  • Keystone
Di: Diem/ATS 

I figli di ex miliziani dell'IS si adattano in gran parte "molto bene" una volta trasferiti nei paesi delle madri dopo gli anni passati nei campi di prigionia allestiti nel nord-est della Siria dal Partito dei lavoratori curdi e dagli Stati Uniti. E' quanto emerge da uno studio condotto dall'organizzazione Human Rights Watch (HRW) presentato lunedì.

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La relazione "Mio figlio è solo un bimbo come gli altri" si basa sulle testimonianze di genitori, tutori, assistenti sociali e insegnanti di un centinaio di minorenni) trasferiti in: Svezia, Gran Bretagna, Paesi Bassi, Francia, Germania, Kazakistan, Uzbekistan. L'89% degli intervistati ritiene che il bambino si stia adattando "molto bene" o "abbastanza bene", nonostante il lungo periodo passato, prima, sotto l'egemonia del sedicente Stato islamico e, poi, nei campi di prigionia. Solo il 4% degli intervistati afferma che il minore si trova "in difficoltà".

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Dal 2019, secondo il conteggio di HRW, più di 1'500 minori sono stati trasferiti. Danimarca, Russia e Stati Uniti hanno rimpatriato la maggior parte dei loro concittadini.

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