Nulla è mai ciò che sembra nelle Filippine, ci dicono alcuni osservatori politici, positivamente sorpresi da ciò che è stata definita la “rivoluzione rosa”. Si riferiscono all’ondata di sostenitori che Leni Robredo, vicepresidente e seconda nei sondaggi dietro a Ferdinand Marcos Junior, è riuscita a mobilitare nelle ultime settimane della campagna elettorale.
Una campagna che la candidatura di Ferdinand Marcos Junior, detto Bongbong, 64 anni, ha trasformato in un referendum sull’eredità del Padre, il defunto dittatore Ferdinand Marcos, che ha guidato il Paese con il pugno di ferro tra il 1966 e il 1986.
Se i sondaggi d'opinione sono accurati, Robredo, 57 anni, avrà bisogno di un miracolo o di una bassa affluenza alle urne per vincere la presidenza, considerato che Marcos è in testa con oltre 30 punti percentuali. I numeri dei sondaggi non hanno smorzato l'entusiasmo per i raduni di Robredo, a cui hanno partecipato centinaia di migliaia di persone, né hanno scoraggiato eserciti di volontari, sparsi per tutto il Paese, che stanno già trasformando la politica filippina e galvanizzando molti giovani.
E proprio dei giovani si è parlato spesso in queste settimane, come di un fattore decisivo. Più della metà dell’elettorato ha meno di 40 anni. C'è una parte delle nuove generazioni che non è istruita, sa poco o nulla della dittatura di Marcos, ma è influenzata dai racconti dei famigliari o da Internet. E non ci sono dubbi che la battaglia della rete l’ha vinta Marcos Junior. Quando si cercano resoconti storici sul regime del Padre, otto su dieci creatori di contenuti non sono istituzioni storiche, né fonti accademiche. Sono loro però a dominare le conversazioni e gli algoritmi.
Robredo ha dovuto principalmente combattere contro la manipolazione della storia e il suo contrattacco potrebbe essere arrivato troppo tardi, anche se ci sono gruppi di giovani che sono invece consapevoli ed informati sulla storia, sulla brutalità del passato e sul simbolismo di questa elezione.
Di lei, in veste di vicepresidente, è piaciuto il lavoro sul terreno, tra la gente, specialmente durante la pandemia, mentre Marcos Junior non ha una vera visione e non ha voluto prendere parte ai dibattiti. Un ex avvocato per i diritti umani, la Robredo è stata catapultata sotto i riflettori nazionali dopo che suo marito, Jesse Robredo, è morto in un incidente aereo mentre prestava servizio come segretario degli Interni sotto l'amministrazione Aquino.
Leni Robredo e Ferdinand Marcos Junior non potrebbero essere più lontani politicamente. Robredo affonda le radici nel movimento, che ha guidato la rivolta del "potere popolare" del 1986 e ha rovesciato Marcos Senior, costringendo l’intera famiglia all’esilio. Bongbong Marcos potrebbe essere sul punto di vincere la Presidenza e riscattare una dinastia che è sinonimo di corruzione e abusi. Uno scenario che divide giovani e anziani, tra orgoglio e imbarazzo. Sono ore decisive per il passato e il futuro delle Filippine.
Filippine, vigilia di voto
Telegiornale 08.05.2022, 22:00