I talebani hanno conquistato la città di Faizabad nel nord dell'Afghanistan. È la nona capitale provinciale a cadere nelle mani degli insorti in meno di una settimana.
Mentre i talebani continuano ad avanzare, parla il mullah Muhammad Yaqoob, figlio maggiore, poco più che ventenne, del fondatore dei talebani afghani Mullah Omar. In un raro messaggio audio, ha esortato i miliziani a rispettare le case e le proprietà nelle città conquistate, a concentrarsi sulla "linea del fronte e combattere". I talebani dovrebbero anzi garantire la sicurezza dei residenti, ha detto, aggiungendo che, se il personale dell'esercito nazionale afghano si arrendesse, nessuno sarebbe ferito".
Zabihullah Mujahid, il portavoce dei talebani afghani, ha confermato all'agenzia italiana ANSA l'autenticità del messaggio audio, in cui il Mullah Yaqoob ha detto che "gli effetti personali, i negozi all'interno dei mercati, gli ospedali e le banche non dovrebbero essere danneggiati e le loro attività dovrebbero continuare normalmente". Il messaggio giunge dopo le critiche rivolte ai talebani per essere entrati nella casa del signore della guerra afghano Abdur Rashid Dostum nella città di Jawzjan, nel nord dell'Afghanistan.
Migliaia in fuga dal nord
Migliaia di afghani, nel frattempo, stanno fuggendo dalle città del nord conquistate dai talebani, testimoniando di trattamenti brutali da parte degli insorti: corpi lasciati nelle strade, ragazze rapite per diventare spose talebane e giovani uomini costretti a combattere. Molti sono arrivati a Kabul proprio questa settimana, mentre l'avanzata si intensificava. Alcune città si sono arrese quasi senza combattere, ma dove c'è stata resistenza, chi è fuggito ha descritto scene strazianti. L'Organizzazione internazionale per le migrazioni delle Nazioni Unite ha dichiarato che più di 359'000 persone sono state sfollate a causa dei combattimenti solo quest'anno. Le centinaia di persone giunte nella capitale Kabul si sono accampati in un parco pubblico nel centro, riparandosi dal sole all'ombra degli alberi o sotto lenzuola tese. Qualche volontario offre loro cibo ma nella capitale regnano ora il caos, la fame e la paura.
ATS/ANSA/AFP/Swing