Recep Tayyip Erdogan si recherà in Russia giovedì prossimo per incontrarsi con Vladimir Putin e discutere su un cessate il fuoco nella provincia siriana di Idlib.
Erdogan e Putin, qui insieme al termine dei loro colloqui a Sochi dello scorso ottobre
Un incontro che avrà luogo sullo sfondo del pericoloso confronto a distanza sorto fra Turchia e Russia nell'ultima roccaforte degli insorti in Siria. "Discuteremo degli ultimi sviluppi. Mi auguro una tregua rapida e di risolvere questa questione", ha dichiarato oggi, lunedì, il presidente turco durante un suo discorso ad Ankara.
"I nostri militari mantengono un contatto permanente con quelli turchi", ha per parte sua dichiarato il portavoce del Cremlino Dimitri Peskov, sottolineando che il suo Paese "dà sicuramente molta importanza alla collaborazione con i partner turchi".
Intanto però sul terreno si registrano sviluppi tutt'altro che rassicuranti. Sempre oggi la Turchia ha reso noto di aver "neutralizzato", ossai ferito o ucciso, più di 2'500 soldati del regime di Damasco, alleato con Mosca. Continuano, quindi, anche gli scontri fra le forze lealiste e i miliziani ribelli sostenuti da Ankara. Gli avversari di Assad avrebbero così ripreso il controllo di altri tre villaggi di una zona strategica della provincia di Idlib.
Le forze di Ankara continuano intanto l'offensiva lanciata ieri nella martoriata provincia
Sempre sull'onda della crisi a Idlib l'UE si è schierata a sostegno di Grecia e Bulgaria, che sono ora alle prese con una nuova ondata di profughi - centinaia di migliaia secondo le autorità turche - dopo l'apertura delle frontiere disposta da Ankara.
Ursula von der Leyen, David Sassoli e Charles Michel - i presidenti, rispettivamente, della Commissione UE, dell'Europarlamento e del Consiglio europeo - si recheranno infatti al confine terrestre greco-turco insieme al premier ellenico Kyriakos Mitsotakis. Lo ha reso noto lo stesso Mitsotakis attraverso Twitter, parlando di una "importante manifestazione di appoggio da parte delle tre istituzioni".
Red.MM/ARi