Oltre dieci anni dopo la catastrofe di Fukushima, il Giappone sta pianificando un ritorno mirato all’energia nucleare. L’obbiettivo è quello di impiegare nuovamente i reattori inattivi e di sviluppare nuovi impianti con tecnologie di nuova generazione. È quanto dichiarato oggi, mercoledì, dal primo ministro Fumio Kushida.
L'intenzione è quella di evitare nuove tensioni sulla rete elettrica nazionale, che quest'estate ha ceduto a causa alla forte domanda. Si vuole inoltre ridurre la dipendenza del Paese delle importazioni di energia. In tal senso, Il Giappone vuole quindi riavviare sette reattori nucleari a partire dalla prossima estate, ha affermato Kushida durante una riunione di Governo riguardante la "trasformazione verde". L'opinione pubblica nipponica, visti i rincari della bolletta dell'energia elettrica, favorisce tale orientamento.
Il Governo in carica ha preso in considerazione una nuova espansione dell'energia nucleare a fronte della carenza di combustibile a livello globale. Inoltre, l'impatto di condizioni meteorologiche estreme ha aggravato la situazione: quest'anno la capitale ha infatti subito due gravi cali di tensione.
“L'energia nucleare e le energie rinnovabili sono essenziali per procedere alla trasformazione verde", ha sostenuto il primo ministro, aggiungendo che "l'invasione della Russia ha cambiato la situazione energetica globale".
Secondo l'Agenzia Internazionale per l'Energia (IEA) la capacità nucleare mondiale potrebbe dover raddoppiare per raggiungere gli obbiettivi fissati secondo l’accordo di Parigi. In questi ultimi anni, gli sforzi per far progredire la tecnologia nucleare sono accelerati e si sono intensificati, focalizzandosi anche sui piccoli reattori modulari.
I piccoli reattori modulari (SMR) potrebbero contribuire positivamente in questo settore. Infatti, dopo il disastro di Fukushima in Giappone vige una burocrazia municipale particolarmente lenta riguardo la riattivazione dei reattori; le relative approvazioni possono richiedere anche anni prima del rilascio. In tal senso i piccoli reattori modulari possono profilarsi come un valido contributo all’approvvigionamento energetico.
10 anni da Fukushima
Telegiornale 10.03.2021, 21:00