Il Papa in Canada per chiedere scusa

Papa Francesco è atterrato alle 19.15 ora svizzera a Edmonton, da dove comincia una visita di tre tappe in Canada che durerà fino a venerdì. Le altre due sono Québec e Iqualit, nel Nunavut, provincia del grande nord del Paese. Lo stesso Pontefice - accolto fra gli altri dal premier Justin Trudeau - ha definito il viaggio di guarigione e riconciliazione.

Ci si aspetta che l'85enne Jorge Bergoglio rinnovi le scuse della Chiesa, già formulate in Vaticano in aprile, per i drammi vissuti da 150'000 bambini dei popoli indigeni canadesi a partire dal 1880 e per oltre un secolo. Allontanati dalle famiglie, dalla loro lingua e dalla loro cultura con l'intento di rieducarli, nel quadro di una politica di assimilazione forzata, finirono in istituti cattolici sovvenzionati dallo Stato e circa 6'000 vi morirono. Il Paese sta lentamente aprendo gli occhi su quello che una commissione di inchiesta nazionale ha definito "un genocidio culturale". La scoperta di 1'300 sepolture anonime in alcune di queste strutture ha scioccato la popolazione nel 2021.

"Vengo ad incontrare i popoli autoctoni. Spero che il mio pellegrinaggio di penitenza possa contribuire al cammino di riconciliazione già intrapreso", ha scritto il Papa prima di imbarcarsi sull'aereo decollato da Roma. "Questo viaggio storico", il più lungo per Francesco dal 2019, "è un passo importante ma molto resta da fare", secondo George Arcand Jr, grande capo della Confederazione delle Prime Nazioni, che con meticci e inuit costituiscono le comunità autoctone.

Un primo incontro è previsto per lunedì a Maskwacis, vi si attendono fino a 15'000 persone. Per una parte dei sopravvissuti, tuttavia, "è troppo tardi" per rimediare gli errori del passato. Martedì Bergoglio celebrerà una messa per 65'000 fedeli. Prima di lui un solo Papa si era recato in Canada, Giovanni Paolo II.