Il bitcoin consuma in un anno più energia di quanto faccia tutta l'economia elvetica. A sostenerlo è l'economista olandese Alex de Vries, che sul tema ha pubblicato un articolo scientifico sul periodico "Joule".
La criptomoneta, come è noto, ha bisogno di essere "minata" per essere messa in circolazione, ovvero estratta virtualmente per mezzo di calcolatori molto potenti. Questo processo, detto "mining", è estremamente energivoro. Col passare del tempo, i calcoli diventano più complessi, per cui necessitano di un maggiore dispendio di corrente elettrica.
"Attualmente il consumo è di 67 terawattora all'anno. È una quantità di corrente superiore al bisogno dell'intera economia elvetica: lo 0,3% del consumo mondiale totale. Entro la fine dell'anno potrebbe raggiungere lo 0,5%", osserva de Vries.
Secondo lo studioso, si tratta di volumi giganteschi per "un sistema che serve soprattutto alla speculazione finanziaria". Tutti gli impianti solari mondiali hanno generato nel 2016 circa l'1% della corrente consumata a livello planetario. "Il bitcoin non ci aiuterà certamente a raggiungere gli obiettivi climatici", afferma.
ATS/eb