Il buco nell’ozono si sta restringendo. Gli scienziati sono stati in grado per la prima volta in 35 anni di confermare un aumento significativo dello strato di questa molecola che protegge la Terra dalle radiazioni ultraviolette del Sole. Lo si legge in uno studio del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) e dell’Organizzazione metereologica mondiale (OMM).
Il protocollo di Montreal, siglato nel 1987 e che mirava a ridurre la produzione e il consumo di quelle sostanze che danneggiano questa barriera, starebbe quindi dando i primi effetti. “Entro il 2030 avrà impedito due milioni di casi di cancro alla pelle “, ha affermato mercoledì il direttore esecutivo dell'UNEP, Achim Steiner, “evitato danni al sistema immunitario e problemi agli occhi, protetto la fauna e l'agricoltura".
"L'azione internazionale sull’ozono è un grande successo ambientale”, ha aggiunto il segretario generale dell'OMM, Michel Jarrau. “Lo stesso livello di urgenza e di unità dovrebbe essere usato per affrontare la enorme sfida del riscaldamento climatico".
Ats/ansa/ZZ
Dal Tg12.30: