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Il caso Orlandi e quella verità inconfessabile

Il 22 giugno di quarant'anni fa scomparve a soli 15 anni "la ragazza con la fascetta" - Il fratello: "La cerco viva"

  • 22 giugno 2023, 14:33
  • 15 settembre 2023, 12:33
La ragazza era figlia di un commesso della Prefettura della casa pontificia

La ragazza era figlia di un commesso della Prefettura della casa pontificia

  • ANSA
Di: SP/Agenzie 

“Oggi sono stato in Questura per l’autorizzazione al sit in, per ricordare, purtroppo, 40 anni dal rapimento di Emanuela. Sono sincero, non avrei mai immaginato di arrivare a 40 anni senza verità ma continueremo a pretenderla sempre. Sarà domenica 25 giugno 2023 in un orario diverso dal solito. Il sit in sarà a Largo Giovanni XXIII -Roma (tra Castel Sant’ Angelo e via della Conciliazione), inizierà alle 10.00 e a mezzogiorno andremo tutti a San Pietro per l’Angelus”.

Sono parole pubblicate sul profilo Facebook di Pietro Orlandi, fratello della giovane cittadina vaticana, della quale si persero le tracce verso le 19.30 del 22 giugno di 40 anni fa. Aveva 15 anni e per tutti divenne "la ragazza con la fascetta". Nei quattro decenni seguenti le due inchieste aperte dalla magistratura italiana non hanno mai condotto a nulla. La seconda è stata chiusa nel 2015.

Via della conciliazione a Roma, gennaio 2023

Durante quegli anni si sono susseguiti depistaggi e piste: si parlò di terrorismo internazionale, del coinvolgimento di un sodalizio criminale molto attivo in quegli anni (la Banda della Magliana), di un’operazione dei servizi segreti dell’est, di un possibile collegamento con la vicenda del Banco Ambrosiano e persino di un reato legato alla pedofilia.

La scomparsa della ragazza fu peraltro collegata alla quasi simultanea sparizione di un’altra adolescente romana, Mirella Gregori, della quale si persero le tracce poche settimane prima di Emanuela. Fu inoltre soggetto della docu-serie in quattro episodi “The vatican girl”, in programmazione da metà ottobre dell’anno scorso su Netflix. Realizzata da Mark Lewis rilancia la pista del reato a sfondo sessuale.

La verità rende liberi, gennaio 2023

L'inchiesta del Vaticano

Il nove gennaio di quest’anno lo Stato Vaticano apre a sorpresa la sua prima inchiesta sul caso. Una mossa accolta con un certo scetticismo da più fronti, perché per anni la Santa Sede si era mostrata poco collaborativa con gli inquirenti italiani. Per molti resta l’impressione che non porterà a nulla e che ci sia qualcosa di inconfessabile dietro a questa vicenda. Un’impressione peraltro avvalorata dal fatto che tutte le piste fin qui battute hanno in comune un elemento: coinvolgono il Vaticano.

30:55

Emanuela Orlandi, inchiesta del Vaticano

Modem 11.01.2023, 08:30

  • Keystone

A fine marzo 2023 viene istituita dal Parlamento italiano una commissione parlamentare bicamerale d’inchiesta. La decisione deve ora essere approvata dal Senato e dovrà poi passare alla Camera per una terza lettura. In Senato, riferiscono i media italiani, la decisione viene rallentata soprattutto da deputati di Fratelli d'Italia, che poco hanno apprezzato una polemica risalente a questa primavera che coinvolge addirittura Giovanni Paolo II.

A metà maggio la Magistratura italiana ha aperto la terza inchiesta sul caso, affermando che verrà svolta in collaborazione con quella condotta dal promotore di giustizia in Vaticano Alessandro Diddi.

"Non ce l'ho con la Chiesa"

Intanto la madre di Emanuela e i quattro figli Natalina, Federica, Maria Cristina e Pietro aspettano la verità. Pietro in questi anni è diventato il “personaggio pubblico” della famiglia. "Io sono nato in Vaticano, - ha dichiarato in una recente intervista all’agenzia stampa Ansa - ho vissuto tra le infanzie più felici che può vivere un adolescente, siamo cresciuti nei giardini vaticani, sono giardini bellissimi, era come vivere in un piccolo Paese, non ci rendevamo conto che era uno Stato potente e influente con il suo Papa che era il più potente e influente al mondo, siamo stati sempre ingenui al massimo, pensavamo che il male non potesse esistere".

Pietro Orlandi

Pietro Orlandi non ce l'ha con la Chiesa. "Differenzio la questione religiosa, - replica a questo proposito - io ce l'ho col Vaticano perché è come vivere in famiglia, è come un figlio con un genitore, non penso che non si possa criticare il Papa, io ho conosciuto anche Giovanni XXIII, si fermava con la macchina a salutarci, l'ho sempre vissuto come normale anche dire a un Papa che sta sbagliando, per me è come un figlio che lo dice al padre, è come casa mia, mia madre sta ancora là dentro, Emanuela è ancora iscritta all'anagrafe, io la cerco viva".

"Non accettare mai passivamente un'ingiustizia"

Non manca in quest’intervista un messaggio: “Non accettare mai passivamente un'ingiustizia, piccola o grande, non puoi accettarla soprattutto se ci sono dei colpevoli, quante volte mi hanno detto, pensa a te, è una cosa vecchia...No, non è così perché so che ci sono ancora persone in vita che sanno e secondo me se una persona sa e non parla ha la stessa responsabilità, per questo i tre Papi li considero complici perché secondo me sanno e non hanno mai voluto parlare".

00:31

Notiziario 11.00 del 22.6.2023

RSI Info 22.06.2023, 11:20

29:12

Telegiornale

Telegiornale 11.07.2019, 20:00

01:12

RG 18.30 del 10.04.2019 La corrispondenza di Claudio Bustaffa

RSI Info 10.04.2019, 18:30

  • keystone
13:00

Telegiornale

Telegiornale 31.10.2018, 12:30

01:57

Nuove rivelazioni su Emanuela Orlandi

Telegiornale 18.09.2017, 20:00

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