Il ciclone Fani, il più violento che si sia registrato in almeno 20 anni, si è abbattuto con tutta la sua furia sull'India, con venti a 225 chilometri orari, devastando lo stato orientale dell'Orisha. Ma questa volta l'India non si è fatta cogliere di sorpresa e nelle ultime 36 ore le autorità sono riuscite a mettere in salvo oltre 1,2 milioni di persone, allontanandole dalla costa e dalle aree adiacenti. Sono quasi 5'000 i tendoni allestiti dall’esercito e dalla protezione civile, con letti e cibo.
Fani, il cui occhio misura 28 chilometri, secondo quanto riporta il Times of India, ha ucciso finora otto persone: tre, fra cui un adolescente, nel distretto di Puri, altri tre in quello di Bhubaneswar; una donna è morta colpita da un oggetto scagliato dal vento e un anziano è stato colpito da un infarto nella tenda per sfollati.
Dieci anni fa un ciclone violentissimo, anche se tre-quattro volte meno potente di Fani, si abbatte sul Golfo del Bengala, uccidendo 10'000 persone e portandosi via interi villaggi, coltivazione e decimando la flotta di pescherecci.