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Il destino di Sala sempre più intrecciato con quello di Abedini

Il Governo Meloni ha intensificato i suoi sforzi diplomatici - Per Teheran l’ingegnere è “detenuto con false accuse”: chiesto ufficialmente un trattamento equo e reciproco rispetto alla reporter italiana

  • 3 gennaio, 10:56
  • 3 gennaio, 19:32
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La giornalista italiana è stata fermata a Teheran il 19 dicembre e si trova in isolamento ad Evin

  • TiPress
Di: ats/ansa/joe.p. 

La vicenda di Cecilia Sala, giornalista italiana detenuta in Iran dal 19 dicembre, si intreccia in modo sempre più complesso con quella di Mohammad Abedini, ingegnere iraniano arrestato in Italia su richiesta degli Stati Uniti e accusato di spionaggio. Entrambi i casi rappresentano delle pedine in una delicata partita diplomatica tra Italia, Iran e Stati Uniti.

Sala è rinchiusa dal 19 dicembre in condizioni estremamente difficili nella prigione di Evin, una struttura tristemente nota per le dure condizioni di detenzione: è costretta a dormire su due coperte, senza materasso, in una cella illuminata 24 ore su 24, senza nemmeno una maschera per gli occhi per schermare la luce.

Nonostante le rassicurazioni delle autorità iraniane, la situazione della giornalista non ha mostrato segni di miglioramento. Questo ha spinto il Governo italiano a intensificare gli sforzi diplomatici: giovedì scorso è stato convocato l’ambasciatore iraniano a Roma ed in seguito si è tenuto un vertice straordinario a Palazzo Chigi. Al termine della riunione, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ribadito con fermezza la necessità di garantire un trattamento umano a Sala e ha chiesto la sua immediata liberazione, definendo il caso una priorità di interesse nazionale.

La famiglia di Cecilia Sala, profondamente preoccupata per le sue condizioni fisiche e psicologiche, ha inizialmente fatto appello al Governo affinché intervenisse con decisione per riportarla a casa. Venerdì invece i genitori della giornalista hanno chiesto il silenzio stampa, temendo che un’eccessiva esposizione mediatica potesse complicare ulteriormente l’evoluzione della vicenda.

La prima preoccupazione della madre della reporter, Elisabetta Vernoni, è stata che le condizioni carcerarie “non segnino per la vita” la figlia

L’Iran - in una nota diffusa giovedì dall’ambasciata a Roma - ha collegato apertamente il caso Sala a quello di Abedini, accusato dagli Stati Uniti di cospirazione e supporto al Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica. Le autorità iraniane hanno definito le accuse contro Abedini “false”, chiedendo un trattamento equo e reciproco rispetto a Sala, che - secondo Teheran - è detenuta per violazioni delle leggi iraniane. E venerdì il ministero degli esteri ha convocato l’ambasciatrice italiana per ribadire la sua posizione su Abedini, definendo il suo arresto “illegale”.

Il Governo italiano si trova insomma in una posizione particolarmente delicata. Pur dichiarando che tutti i detenuti nel Paese, compreso Abedini, ricevono un trattamento conforme alle leggi e alle convenzioni internazionali, Roma deve affrontare una situazione che potrebbe influenzare significativamente i rapporti futuri con Teheran.

Gli Stati Uniti, da parte loro, continuano a insistere perché Abedini resti in carcere, mentre il suo avvocato ha richiesto la concessione degli arresti domiciliari, ipotizzando che questa soluzione potrebbe agevolare la liberazione di Sala.

Chi è Mohammad Abedini?

Il 38enne ingegnere Mohammad Abedini è il co-fondatore di Illumove, l’azienda nata in Svizzera nel 2019 presso l’Innovation Park del Politecnico Federale di Losanna (EPFL), che gli USA ritengono abbia usato per esportate tecnologia verso l’Iran aggirando le sanzioni. Lo scopo di questa azienda, come indicato dal registro di commercio, è “la ricerca, lo sviluppo e la produzione di apparecchi, sistemi meccatronici e software, nonché la prestazione di servizi nei suddetti ambiti e il commercio di tutti i prodotti”. L’ufficio stampa dell’EPFL ha confermato alla RSI che Abedini ha avuto un contratto con un laboratorio fino al 2022, ma che da allora non è più impiegato e non collabora più con l’ateneo.

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Roma chiede la liberazione di Cecilia Sala

Telegiornale 02.01.2025, 20:00

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