Sono continuati nelle ultime ore i bombardamenti da parte dell’esercito israeliano all’indirizzo del sud e dell’est del Libano. Lo riportano i media del paese. Lunedì mattina, le forze di difesa hanno intanto invitato i civili ad allontanarsi da obiettivi di Hezbollah. Infatti, hanno affermato, che gli attacchi che seguiranno nei prossimi giorni “saranno consistenti e più precisi”.
Allo stesso tempo hanno accusato l’organizzazione paramilitare di aver trasformato la parte meridionale del Libano in una “zona di combattimento”. Solo tre giorni fa, Israele aveva compiuto un attacco aereo su un quartiere di Beirut, dopo aver subito il lancio di oltre 100 razzi sul suo territorio, nel nord.
Le tensioni tra le due parti sono alle stelle soprattutto dopo gli attacchi esplosivi a cercapersone e walkie-talkie che hanno provocato migliaia di feriti e quasi 40 morti in varie parti del Libano la cui paternità è stata ricondotta allo Stato ebraico. Venerdì, il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, aveva parlato di una dichiarazione di guerra.
Hezbollah ha aperto un fronte contro Israele l’8 ottobre scorso a “sostegno” del suo alleato Hamas, giurando di continuare ad attaccare Israele “fino alla fine dell’aggressione” nella Striscia di Gaza, dove Israele è in guerra con il movimento palestinese dal 7 ottobre, data in cui ha subito un pesante attacco via terra che ha provocato oltre 1’200 morti e il rapimento di centinaia di persone.
Il bilancio
A quasi un anno dal conflitto, circa metà degli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas, 97, sarebbero vivi. Lo ha affermato ieri, domenica, il premier Netanyahu. Intanto a Gaza, stando ad analisi satellitari di studiosi americani, il 60% degli edifici sarebbe stato distrutto o danneggiato. Circa 41’000 persone, stando ai dati forniti dal Ministero della salute di Hamas, sarebbero morte negli attacchi. Il tentativo recente della diplomazia internazionale di raggiungere il cessate il fuoco non ha ottenuto risultati.
La testimonianza dal Libano
Telegiornale 21.09.2024, 12:30