Un’opera non solo dannosa, ma anche inutile. Così alcuni ministri del nuovo Governo italiano hanno definito il Trans Adriatic Pipeline (TAP), il gasdotto che dovrebbe servire a trasportare il gas dell’Azerbaijan fino in Europa, approdando sulle spiagge del Salento. L’Esecutivo si è insediato solo da poche settimane, ma è già chiaro che il dossier è tutto nelle mani del Movimento 5 stelle, che in Puglia aveva fatto della lotta al gasdotto una delle proprie bandiere anti-Renzi.
Il nodo politico italiano
I grillini possiedono tutti i ministeri chiave, compreso quello allo sviluppo economico, che compete al leader Luigi Di Maio. Pertanto, la strada per il completamento del TAP potrebbe ora diventare seriamente in salita. “Abbiamo fatto una battaglia molto rigorosa contro quest’opera. Dovrebbe sorgere in una zona ad alta vocazione turistica che, quando arriverà TAP, perderà”, ha dichiarato il ministro per il sud, Barbara Lezzi, durante una trasmissione televisiva. “La posizione del M5s non cambia ed è quella espressa dal programma, il ministro si prenderà ancora un po’ di tempo per decidere”, ha detto il portavoce del ministro delle infrastrutture, Danilo Toninelli, alla RSI. “Vista la strategia energetica, visti i consumi di gas in calo, quell’opera oggi appare inutile”, ha aggiunto il ministro dell’ambiente Sergio Costa.
La mappa del gasdotto
La posizione della Svizzera
Anche la Confederazione guarda con attenzione a quello che sta succedendo nella penisola, ma per ora non esprime preoccupazione. “Si tratta di opinioni personali di alcuni nuovi ministri in Italia, non c’è un cambiamento d’opinione consolidato dell’intero Governo italiano. Per questo motivo ne prendiamo atto, ma per quanto ci riguarda non vediamo necessità di agire”, ha spiegato Marianne Zünd, responsabile media e politica dell’Ufficio federale dell’energia, ribadendo che il TAP “non è un progetto strategico solo per la Svizzera, ma per tutta l’Europa”. Anche Axpo, l’azienda elvetica che partecipa in TAP col 5% delle quote - e che per prima aveva ideato l’opera per mezzo della società EGL - interpellata dalla RSI, ricorda che il progetto in Italia è già “in possesso di tutte le autorizzazioni necessarie” per andare avanti con i lavori.
Il cantiere e gli altri Paesi
Intanto, nel punto di approdo in Puglia, a Melendugno, sono già stati espiantati circa 680 ulivi sui 1’936 previsti dal progetto. Oltre al “tubo” è prevista la realizzazione di un’area industriale di 12 ettari. Tuttavia, una parte del cantiere si trova attualmente sotto sequestro per una presunta violazione delle prescrizioni contenute nella valutazione di impatto ambientale, in seguito ad un esposto presentato alla procura di Lecce proprio da alcuni parlamentari del M5s.
Quello delle spiagge salentine, però, è solo l’ultimo nodo di un intreccio di interessi che va ben oltre i confini dell’Italia e della Svizzera. In Grecia e in Albania, i cantieri si trovano in una fase già più avanzata. Il 30 maggio, la società TAP (che ha sede a Baar, nel canton Zugo) ha dichiarato i due terzi dei lavori sono già stati completati, e che nel 2020 sarà in grado di portare il gas in Europa.
L'inaugurazione del TANAP con Erdogan e il presidente dell'Azerbaijan, in Turchia
In Turchia, il presidente Recep Tayyip Erdogan ha inaugurato martedì, a pochi giorni dalle elezioni, i 1’850 chilometri di gasdotto TANAP (Trans anatolian natural gas pipeline), che permetterà di trasportare il gas del giacimento azero di Shah Deniz fino al TAP. Con lui c’era anche il presidente dell’Azerbaijan, Ilham Aliyev, deciso sostenitore dell’opera: una volta ultimato il gasdotto, la compagnia petrolifera statale azera SOCAR si ritroverebbe infatti ad essere proprietaria (assieme ad altri partner) dei giacimenti nel Mar Caspio, e al contempo gestore della rete.
Elena Boromeo