Sapore di sale a Nauru, ma non è una buona notizia. Il minuscolo Stato insulare dell’Oceania nel Pacifico ha infatti deciso di mettere in vendita la cittadinanza al prezzo di 105’000 dollari per passaporto, un’iniziativa volta a finanziare i costi dell’innalzamento del livello del mare che continua a sommergere la fascia costiera.
Secondo le stime del governo, circa il 90% dei 13’000 abitanti dell’isola saranno nel tempo costretti a trasferirsi, un esodo che solo nella sua prima fase costerà oltre 60 milioni di dollari.
L’isola, di 20 km quadrati, sorge su un fondale di roccia di fosfato, un ingrediente chiave nei fertilizzanti, che in passato ha fatto di Nauru uno dei luoghi più ricchi del pianeta. I depositi si sono ormai quasi esauriti e si stima che l’estrazione mineraria abbia reso inabitabile l’80% del territorio. Il resto è minacciato dalla crescente marea.
Il governo della repubblica indipendente più piccola del mondo conta di ricavare 5,7 milioni di dollari nel primo anno del programma di “vendite”.
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Il Quotidiano 18.10.2024, 19:00