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A Varsavia parte la campagna globale di raccolta fondi per il Paese invaso dai russi - Zelensky non ha più lacrime; Mosca nega di aver commesso atrocità

  • 9 aprile 2022, 17:45
  • 20 novembre, 18:18
01:05

RG 12.30 del 09.04.2022 - La corrispondenza di Stefano Grazioli

RSI Info 09.04.2022, 17:18

  • Keystone
Di: Reuters/AFP/ATS/EnCa 

In aiuto degli ucraini che hanno visto il loro Paese invaso dalle truppe di Mosca un mese e mezzo fa si è svolta oggi, sabato, dalle 15.00 a Varsavia la campagna di raccolta fondi internazionale “Stand up for Ukraine”, convocata dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e dal premier canadese Justin Trudeau - insieme al presidente polacco Andrzej Duda; sono stati raccolti 9,1 miliardi di euro.

"Il popolo ucraino sta dimostrando un coraggio immenso. Meritano tutta la nostra ammirazione. E ciò di cui hanno bisogno, urgentemente, è il nostro supporto", scrive Ursula von der Leyen in un tweet, invitando tutti a "unirsi" e "raccogliere i fondi tanto necessari per le persone in fuga dall'invasione" russa.

Zelensky prova odio per gli invasori russi

Intanto l’orrore per le atrocità commesse dai soldati russi nelle località attorno a Kiev come Bucha, Irpin e Hostomel, ma anche in altre zone dell’Ucraina (l’ultimo esempio è l’attacco missilistico alla stazione ferroviaria di Kramatorsk piena di gente in fuga che ha causato almeno una cinquantina di morti venerdì, tra cui svariati bambini) mette a dura prova la tempra del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

La mamma della 12enne Veronika Kuts piange sulla bara della bimba uccisa dai russi

La mamma della 12enne Veronika Kuts piange sulla bara della bimba uccisa dai russi

  • Keystone

Intervistato dal quotidiano tedesco Bild, il capo di Stato ha ammesso di non riuscire più a piangere, rispondendo alla domanda se avesse pianto per il massacro di venerdì alla stazione di Kramatorsk e per i tanti civili innocenti massacrati a Bucha (360 stando ai dati aggiornati a sabato mattina, tra cui dieci bimbi). "Sì, provo odio verso la Russia, verso i soldati russi. Quando vedo queste immagini davanti ai miei occhi, bimbi assassinati senza gambe e senza braccia. È un risentimento, è terribile", ha ammesso il presidente ucraino.

Kiev d’altronde ha reso noto sabato di aver "creato un archivio online per documentare i crimini di guerra della Russia", come rimarca il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba su Twitter: "Le prove raccolte delle atrocità commesse dall'esercito russo in Ucraina garantirà che questi criminali di guerra non sfuggano alla giustizia", precisa Kuleba. Il sito contiene diverse sezioni sulle vittime, sulle torture, ostaggi e stupri. Poi i numeri: 1'563 morti, tra cui 167 bimbi, 4'820 crimini di guerra, 6'800 edifici distrutti. Cifre documentate grazie alle testimonianze di civili e dei media.

Dopo l'intervista alla Bild, Volodymyr Zelensky ha accolto sabato a Kiev il cancelliere austriaco Karl Nehammer. "L'Austria ci sostiene nella resistenza all'aggressione russa. La visita del cancelliere federale Karl Nehammer a Kiev è un'importante manifestazione di solidarietà con il popolo ucraino", ha rimarcato l'ex attore su Telegram, postando il video dell'incontro con il cancelliere di Vienna.

E nel pomeriggio, a sorpresa, è giunto il premier britannico Boris Johnson che ha "portato con sé" non meno di anche 120 blindati e un numero imprecisato di sofisticati missili anti-nave per 'la lotta contro la barbarica campagna russa", come ha spiegato l'ex giornalista. Johnson ha affermato di essersi recato a Kiev per mostrare la sua solidarietà al popolo ucraino. Primo leader del G7 in Ucraina, l'ex sindaco di Londra ha detto che con le stragi come Bucha, la reputazione di Putin "è macchiata per sempre".

Intanto, l’Alto Commissariato ONU per i rifugiati ha segnalato sabato che hanno superato quota 4,4 milioni i rifugiati ucraini fuggiti dal loro Paese dall'inizio dell'invasione russa. Dal 24 febbraio scorso un totale di 4'441'663 cittadini hanno lasciato l'Ucraina, 59'347 in più rispetto a 24 ore prima. L'Europa non vedeva un tale afflusso di profughi dalla Seconda guerra mondiale e, secondo l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), hanno lasciato la nazione anche circa 210'000 non ucraini. Inoltre, le Nazioni Unite stimano anche che in Ucraina vi siano 7,1 milioni di sfollati interni.

Diplomatico russo: "Armi a Kiev una provocazione"

La Russia ancora una volta nega ogni addebito per le distruzioni e le stragi in terra ucraina e, anzi, arriva a minacciare l’Occidente, Washington in primis, reo di fornire armi a Kiev. È quanto ha dichiarato l'ambasciatore russo negli Stati Uniti Anatoly Antonov, il quale precisa da un lato che le forniture di armi e munizioni all'Ucraina da parte dell'Occidente causano "ulteriore spargimento di sangue", sono "pericolose e provocatorie" e possono portare "gli Stati Uniti e la Federazione Russa sulla via del confronto militare diretto".

Il diplomatico ha affermato da un lato che Mosca fa tutto il possibile per evitare vittime civili e danni alle infrastrutture civili dell'Ucraina e, dall’altro, ha rimarcato invece “la mancanza di volontà del regime di Kiev di fermare il genocidio dei russi” – ma va detto che proprio le truppe di Mosca hanno raso al suolo città quasi per intero russofone come Mariupol, Kharkiv e Kherson –, ossia uno dei motivi con cui la Russia ha motivato l’aggressione dell’Ucraina, che Antonov definisce ancora “operazione militare speciale”.

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Boris Johnson a Kiev

Telegiornale 09.04.2022, 22:00

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