La nomina di Kamala Harris ha immediatamente portato grande entusiamo tra i democratici americani. Anzitutto ha spinto le donazioni: nel bel mezzo dell'annuncio di Joe Biden, ActBlue - la maggiore piattaforma che si occupa delle donazioni per i democratici - ha riportato 10,8 milioni di dollari in donazioni; il giorno precedente erano state di 2,3 milioni.
Anche Hollywood ha festeggiato la nomina. Da Taylor Swift a Sharon Stone, dal campione di basket LeBron James a John Legend, tutti hanno lodato la scelta di Biden. "Diamole il nostro appoggio. Forza Kamala!", ha twittato Whoopi Goldberg. "Congratulazioni Kamala. Sapevo che saresti stata scelta perché Biden rispetta chi lo sa affrontare con dignità", ha cinguettato l'attrice Sharon Stone. "Andiamo Kamala!! Ora abbiamo il ticket e sta a noi votare", ha esortato Charlize Theron. E Robin Wright ha twittato una foto della senatrice americana: "Ora andiamo a votare".
"Conosco la senatrice Kamala Harris da lungo tempo. È più che preparata per l'incarico. Ha trascorso la sua carriera a difendere la Costituzione. È una bella giornata per il nostro paese. Ora vinciamo", ha invece affermato l'ex presidente Barack Obama, di cui Biden era stato vice. Con Harris "Joe ha un partner ideale per aiutarlo ad affrontare le vere sfide dell'America", ha concluso.
Per Biden si tratta di una svolta nella campagna elettorale, stravolta dal coronavirus che lo relegato nel seminterrato della sua abitazione in Delaware. Una svolta che arriva a meno di una settimana dalla convention democratica online che si apre lunedì e per la quale sale l'attesa con il passare delle ore: in gioco c'è la Casa Bianca occupata da quello che i liberal considerano il nemico per eccellenza, Trump.
I democratici lavorano senza sosta dietro le quinte per metterla in piedi e far sì che sia un successo, anche se solo telematico. Le star del partito chiamate a prendere la parola sono molte: ci sono Barack e Michelle Obama, Bill e Hillary Clinton, il governatore di New York Andrew Cuomo e l'ex candidato Bernie Sanders. Ma c'è anche il volto nuovo del partito, quello più progressista rappresentato dalla pasionaria Alexandria Ocasio-Cortez che per la prima volta è invitata a prendere la parola accanto ai grandi nomi democratici in quello che molti vedono come un trampolino ufficiale di lancio.
Insomma, la Harris è stata appena nominata running mate di Biden, ma molti già guardano avanti: con la nomina la senatrice diventa il volto dei democratici per il 2024. Biden, se eletto, è infatti un presidente di un solo mandato e la senatrice della California può raccogliere nei quattro anni alla vicepresidenza l'esperienza necessaria per rafforzarsi ancora di più e puntare, come aveva fatto senza successo, direttamente alla Casa Bianca. Con la nomina di Harris molti liberal hanno già iniziato a sognare la svolta che il partito dopo Obama non ha più avuto.
ats/joe.p.