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Il premier non molla

Nonostante i continui scandali e le dimissioni di 20 membri dal suo governo, Boris Johnson esclude elezioni anticipate e si mostra determinato a rimanere

  • 6 luglio 2022, 18:59
  • 20 novembre, 15:34
Un uomo protesta contro Boris Johnson fuori dal Parlamento a Londra

Un uomo protesta contro Boris Johnson fuori dal Parlamento a Londra

  • Keystone
Di: Reuters/Red.MM 

Boris Johnson ha dichiarato mercoledì di essere determinato a rimanere a Downing Street per continuare a ricoprire il suo incarico come primo ministro britannico, nonostante l’ondata di dimissioni dei membri dal suo Governo che sta minando la sua autorità. Durante la sessione settimanale delle Prime Minister’s Questions di mercoledì, ha escluso elezioni anticipate e si è difeso sottolineando i tagli alle tasse che ha in progetto.

Sono ormai più di venti i membri dell'Esecutivo che hanno lasciato i loro incarichi, scossi dai continui scandali degli ultimi mesi. I primi a gettare la spugna sono stati i ministri della Salute e delle Finanze, che hanno annunciato le dimissioni a pochi minuti di distanza l’uno dall’altro, ieri, martedì. Johnson li ha poi sostituiti con Nadhim Zahawi e Steve Barclay.

Il clima in Governo è sempre più teso. Il leader del Partito nazionalista scozzese Ian Blackford chiede elezioni anticipate, alcuni deputati conservatori vogliono che Johnson lasci e molti dei dimissionari hanno lasciato per “totale mancanza di fiducia” nei suoi confronti. Ma Johnson non molla, dichiarando che “il compito di un primo ministro in circostanze difficili è quello di andare avanti ed è quello che farò”.

Già indebolito dallo scandalo delle feste organizzate a Downing Street durante la pandemia da Covid-19, Johnson è sopravvissuto a un voto di sfiducia da parte del suo stesso partito un mese fa. Ma gli scandali a sfondo sessuale lasciano il segno, come le dimissioni di Chris Pincher da vicecapogruppo dei conservatori dopo le accuse di aver palpeggiato due uomini, un deputato sorpreso a guardare pornografia sul cellulare in Parlamento e un altro condannato a maggio a 18 mesi di carcere per aver aggredito sessualmente una quindicenne.

L’ex segretario alla Brexit, David Frost, ha invitato Johnson ad andarsene perché “se resiste, rischia di trascinare con sé il partito e il Governo”.

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Notiziario 20.00 del 05.07.2022

RSI Info 05.07.2022, 22:47

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