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Il sindaco siriano anti-Trump

I 100 giorni del presidente statunitense e il nodo immigrazione che spacca l'opinione pubblica - La testimonianza

  • 29 aprile 2017, 12:03
  • 23 novembre, 05:54
00:59

New Jersey: il sindaco siriano che tiene vivo lo "spirito americano" - di Emiliano Bos

RSI Info 29.04.2017, 12:00

"Una persona vuole cambiare lo spirito dell’America perché lo chiede la sua base elettorale. Per me è inaccettabile". Mohammed Khairullah, sindaco di Prospect Park nel New Jersey, è un siriano scappato da Aleppo. No, non dalla guerra di oggi. Fuggì negli Anni Ottanta con la sua famiglia, erano oppositori al padre di Bashar al-Assad.

Dal 2006 guida questa cittadina di 6'000 abitanti per il Partito democratico. Ha sfidato Donald Trump, opponendosi al suo decreto contro i cittadini di sei paesi a maggioranza musulmana, compresi i siriani in fuga dalla guerra.

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"Dopo il suo ordine esecutivo sui musulmani, io ho approvato un mio decreto", ci dice Khairullah. "La nostra città non prenderà di mira rifugiati e immigrati".

Lo incontriamo in un piccolo municipio di mattoni rossi, New York dista un’ora d’auto. Qui fino a mezzo secolo fa i consigli comunali si tenevano in olandese. Oggi resta un piccolo centro urbano ad altissima immigrazione. "Il 40% della popolazione è ispanica, il 10-15 % arabi e musulmani, poi indiani, cinesi e gente da tutto il mondo. Rappresenta quello che è l’America".

Un’America diversa da quella che vorrebbe Trump. Le sue politiche mi spaventano, dice ancora Khairullah, ex-insegnante che oggi lavora come dirigente scolastico. L’attuale presidente, aggiunge il sindaco, "non solo vuole un muro fisico tra USA e Messico, ma anche muri virtuali tra noi e il resto del mondo".

Si dice preoccupato questo sindaco siriano del New Jersey. "Ma mi solleva il fatto che gli Stati Uniti abbiano istituzioni solide, con un equilibrio di poteri che ha posto freni alla sua agenda aggressiva". Soprattutto, dice, quella in contrasto "con lo spirito americano", come mettere al bando i musulmani o costruire il muro. Qui, assicura il sindaco Khairullah, non vogliamo dare i nomi degli immigrati alla polizia federale. Rispettiamo le leggi ma non andiamo alla caccia delle persone.

Il fatto di avere frontiere non significa che smettiamo di essere umani.

Emiliano Bos

02:40

RG 07.00 del 28.4.2017 L'intervista

RSI Info 28.04.2017, 11:03

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