Poco dopo l’inizio del cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, Israele ha lanciato una vasta operazione militare contro i militanti palestinesi in Cisgiordania.
Il primo ministro Benyamin Netanyahu ha annunciato la nuova operazione militare in Giudea e Samaria - nome biblico della Cisgiordania - chiamata “Muro di Ferro”, che sarà “vasta e significativa a Jenin”. “Agiamo in modo deciso contro l’asse iraniano ovunque esso estenda le sue mani: a Gaza, in Libano, in Siria, in Yemen, in Giudea e Samaria. E non finisce qui”, ha avvertito il premier.
L’operazione “Muro di Ferro” è partita con una serie di attacchi con droni contro le strutture utilizzate dai gruppi terroristici, hanno riferito fonti militari israeliane, mentre i media palestinesi hanno parlato di, anche, diversi attacchi aerei e, secondo le autorità sanitarie locali, almeno una decina di persone è rimasta uccisa (i feriti sarebbero una quarantina).
Lunedì il capo di Stato maggiore dell’IDF Herzi Halevi aveva affermato che l’esercito si stava preparando per “operazioni significative” in Cisgiordania, proprio durante le prime ore del cessate il fuoco nella Striscia. I piani militari, hanno riferito funzionari israeliani, sono stati coordinati con l’Autorità nazionale palestinese (ANP), che teme particolarmente la presenza dei rivali di Hamas in Cisgiordania.
Dall’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023, il numero di palestinesi uccisi in Cisgiordania è salito a 828, secondo i dati palestinesi. La situazione è alimentata dalla violenza dei coloni ebrei radicali.
Intanto in Cisgiordania la tensione è altissima, su tutti i fronti. Nelle scorse notti, compresa quella su oggi, mercoledì, decine di coloni israeliani hanno assaltato i villaggi palestinesi di Jinsafut e al-Funduq, lanciando pietre, dando fuoco alle auto e cercando di entrare nelle abitazioni.
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Mentre a Gaza è tregua si infiamma la Cisgiordania
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