Sorda come sempre alle critiche internazionali, la Corea del nord ha comunicato soddisfatta di aver dimostrato di poter rispondere a qualsiasi tipo di attacco, dopo il lancio di uno dei suoi missili balistici più potenti in direzione del Mar del Giappone. Sudcoreani, giapponesi e americani hanno condannato il test e pure la Cina, alleata di Pyongyang, ha espresso inquietudine per il deteriorarsi delle relazioni tra le due Coree.
Corea del Nord dunque sotto i riflettori internazionali, ma che al suo interno nasconde da decenni profonde miserie. Come racconta Ri Il Gyu, diplomatico nordcoreano fuggito dal regime e di passaggio a Ginevra. Ex consigliere politico presso l’ambasciata nordcoreana a Cuba, Ri Il Gyu, ha disertato riuscendo a fuggire l’anno scorso in Corea del Sud, dove vive sotto protezione. “La Corea del Nord teme che io riveli gli atti illegali che ha commesso fino ad oggi, e quelli che commetterà d’ora in poi”, ha spiegato.
Insicurezza alimentare, regime del terrore, diritti umani, sottolinea l’ONU, sempre meno rispettati. “Abbiamo una vita sola. Ma quella dei nordcoreani è primitiva. Vivono da schiavi e muoiono da schiavi. A questi miei poveri compatrioti vorrei tanto donare una vita in un mondo nel quale la dignità sia garantita”, dice Ri Il Gyu.
Questo mentre la Corea del nord sembra volersi isolare ancora di più. Due settimane fa Pyongyang ha distrutto alcuni collegamenti stradali fra le due Coree. Per l’ex diplomatico, il regime sta tentando di perpetuare la dinastia Kim per tener testa alla potenza culturale di Seul.
Pyongyang sostiene la Russia, mandandole addirittura i propri soldati. “È imbarazzante vedere dei nordcoreani combattere in e per un altro paese. Mi dispiace per loro. Sono cose che si vedono solo in Corea del nord, dove non possiamo fare nulla di nostra volontà. Anche questa è una grave violazione dei diritti umani”, conclude Ri Il Gyu, chiedendo di continuare a fare pressione su Kim Jong-un e sperando nel crollo della sua dittatura.