Una marea umana per riaffermare i valori della Repubblica e dire no all’antisemitismo: oltre 182’000 persone hanno sfilato domenica a Parigi e in una settantina di altre città di Francia nel quadro della grande marcia civica contro l’antisemitismo, un’iniziativa promossa dai presidenti di Camera e Senato, Yael Braun-Pivet e Gérard Larcher, dopo l’esplosione di atti antiebraici seguiti all’attacco di Hamas contro Israele, il 7 ottobre.
Il corteo parigino - di gran lunga il più imponente, secondo i dati della prefettura sono stati 105’000 i manifestanti scesi in piazza nella capitale - è partito poco dopo le 15.00 dall’Esplanade des Invalides, a due passi dall’Assemblée Nationale, sede della camera bassa, per raggiungere la sede del Senato.
Un Paese in cui i nostri concittadini ebrei hanno paura non è la Francia
Emmanuel Macron, presidente della Repubblica francese
Tutti dietro allo striscione ‘Pour la République, contro l’antisemitisme’, unica parola d’ordine del corteo che ha visto scendere in piazza, tra gli altri, la premier Elisabeth Borne, gli ex presidenti Nicolas Sarkozy e Francois Hollande e buona parte del mondo politico schierato in modo bipartisan contro il risveglio di un mostro del passato. Nonostante le polemiche e i distinguo dei giorni scorsi, era presente in piazza anche il Rassemblement National di Marine Le Pen, mentre la France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon ha boicottato l’iniziativa.
Dal 7 ottobre la Francia deve far fronte ad un boom senza precedenti di atti antisemiti: 1’247 in appena un mese contro i 436 di tutto il 2022. “Un Paese in cui i nostri concittadini ebrei hanno paura non è la Francia”, ha avvertito il presidente Emmanuel Macron, che in una lettera aperta pubblicata per l’occasione da Le Parisien ha condannato ciò che ha definito “un ritorno di antisemitismo selvaggio” nel Paese.