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In Siria servono “urgenti aiuti umanitari”

Questo l’appello dell’inviato ONU a Damasco. Il Governo dei ribelli intanto promette elezioni e difesa dei curdi

  • Ieri, 14:21
Molti siriani hanno manifestato la loro gioia per il nuovo Governo

Molti siriani hanno manifestato la loro gioia per il nuovo Governo

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Di: ATS/ANSA/AFP/Reuters/Swing 

La Siria ha bisogno di “aiuti umanitari più immediati”, ha dichiarato domenica l’inviato delle Nazioni Unite, che stimano in oltre un milione le persone sfollate dopo l’offensiva dei ribelli che ha spodestato Bashar al-Assad.

“Sappiamo tutti che la Siria ha attraversato un’enorme crisi umanitaria. Dobbiamo fare in modo che riceva aiuti umanitari più immediati per la popolazione e per tutti i rifugiati che desiderano tornare. Questo è estremamente importante”, ha dichiarato l’inviato ONU Geir Pedersen al suo arrivo a Damasco.

Pedersen ritiene inoltre che l’istituzione di un sistema giudiziario “credibile” in Siria sia necessario per evitare atti di “vendetta”. “Dobbiamo fare in modo che ci siano giustizia e responsabilità per i crimini commessi. E dobbiamo assicurarci che ciò avvenga attraverso un sistema giudiziario credibile e che non ci siano vendette”, ha dichiarato.

Il nuovo Governo promette elezioni

“Il nuovo Governo della Siria dovrà prevedere nel suo programma lo svolgimento di elezioni”. Questa la promessa formulata ai microfoni dell’emittente TV Al Jazeera, dal leader jihadista armato Ahmad Sharaa (noto come Abu Muhammad al-Jolani) che controlla buona parte del Paese.

I curdi “non devono temerci”

Al-Jolani ha anche rassicurato la comunità internazionale sulla sorte dei curdi nel Paese, affermando che essi faranno parte a pieno titolo dello Stato. “I curdi fanno parte della patria e, come noi, sono stati oppressi dal precedente regime. Con la caduta del regime, questa oppressione sarà eliminata” e “i curdi saranno parte integrante dello Stato. Tutti riceveranno i loro diritti secondo la legge”, ha detto il leader jihadista come riporta il canale israeliano Abu Ali Express.

La Turchia pronta all’aiuto

Nel frattempo la Turchia è pronta a fornire aiuti militari alle nuove autorità siriane. Lo ha annunciato il ministro della difesa di Ankara, Yasar Guler, citato dai media turchi. Guler ha affermato che al nuovo Governo, guidato dai ribelli islamisti che hanno rovesciato il presidente siriano Bashar al-Assad una settimana fa, dovrebbe essere data una possibilità e che la Turchia è “pronta a fornire il supporto necessario se la nuova amministrazione lo richiede”.

“Nella loro prima dichiarazione, la nuova amministrazione che ha spodestato Assad ha annunciato che avrebbe rispettato tutte le istituzioni governative, le Nazioni Unite e le altre organizzazioni internazionali”, ha dichiarato Guler ai giornalisti ad Ankara, scrive il Guardian.

Continuano i raid israeliani

Intanto più di 60 attacchi aerei israeliani hanno preso di mira siti militari in tutta la Siria tra ieri, sabato e oggi, a circa una settimana dalla caduta di Bashar al-Assad. L’Osservatorio siriano per i diritti umani, una ONG con diverse fonti nel Paese e con sede a Londra, ha detto di aver rilevato 61 incursioni in meno di cinque ore nella tarda serata di sabato.

“Israele continua a intensificare i suoi attacchi aerei contro il territorio siriano, mirando in particolare ai tunnel sotto le montagne che contengono depositi di missili balistici”, ha aggiunto l’ONG, che ha contato 446 raid aerei israeliani dalla caduta di Assad l’8 dicembre.

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Siria, il governo transitorio vuole le elezioni

Telegiornale 15.12.2024, 12:30

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