Svizzera

Asilo ai siriani, “sono 500 le procedure sospese”

La SEM: “La decisione non è stata capita” - Il nuovo premier di Damasco lancia un appello ai milioni di profughi all’estero: “Ritornate in patria”

  • 11 dicembre 2024, 12:05
  • 11 dicembre 2024, 20:42
02:25

Rifugiati siriani, cosa fare

Telegiornale 11.12.2024, 20:00

  • keystone
Di: ATS/pon 

La sospensione delle procedure d’asilo decisa lunedì dalla Confederazione in seguito alla caduta di Bashar al Assad riguarda 500 richiedenti siriani in Svizzera, secondo la Segreteria di Stato della migrazione. Il congelamento si applica solo alle procedure già in corso, ha precisato la SEM, cercando di chiarire una decisione “che non è stata compresa”.

Si “rinvia semplicemente la decisione fino a quando la situazione non sarà più chiara”, ha dichiarato la portavoce Anne Césard, contattata dall’agenzia Keystone-ATS. Ma nuove domande sono ancora possibili e il blocco dei rimpatri forzati in Siria, deciso nel 2011, rimane in vigore. I siriani in Svizzera, che sono circa 28’000, non rischiano dunque nell’immediato di essere allontanati. Secondo i dati di ottobre, una decina di persone ha finora ricevuto una decisione di allontanamento, ma non è stata rimpatriata.

La durata della sospensione delle procedure potrebbe variare da qualche settimana a qualche mese, secondo la portavoce. Lunedì il capo del Dipartimento degli affari esteri Ignazio Cassis aveva parlato di qualche giorno o qualche settimana. Una decisione simile era stata presa per il Sudan a febbraio. Quasi un anno dopo, è tuttora in vigore.

Diversi Paesi europei, tra cui Francia e Germania, hanno annunciato lunedì la sospensione dell’esame delle domande di asilo provenienti dalla Siria. L’Austria si è spinta fino ad annunciare che stava preparando un “programma di rimpatri ed espulsioni”.

Nel mondo ci sono oltre 6 milioni di rifugiati siriani, ai quali il nuovo premier al potere a Damasco, Mohamed al Bashir, ha rivolto mercoledì un appello a mezzo stampa, invitandoli a rientrare in patria per permettere al Paese “ora libero” di “prosperare”. Al Bashir ha promesso che i diritti di tutte le confessioni religiose saranno rispettati

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