La guerra in Siria continua a uccidere civili: nell'ultimo mese sarebbero infatti oltre 120 quelli uccisi da attacchi della coalizione a guida statunitense nella parte orientale della nazione. Lo ha affermato mercoledì il ministero della Difesa russo, secondo il quale l'aspetto più grave di tali attacchi si rifà all'uso da parte dei militari occidentali di, affermano le autorità di Mosca, munizioni vietate dalle convenzioni internazionali.
Tuttavia, proprio i russi sono oggetto di una ricerca diffusa in mattinata da un’organizzazione non governativa siriana, secondo la quale sarebbero oltre 1'400 gli attacchi indiscriminati compiuti dai militari di Mosca nei tre anni in cui questi ultimi sono intervenuti massicciamente nella guerra civile siriana. Vi sono del resto 3'000 video verificati di molti di tali incidenti, registrati dal settembre 2015 allo stesso mese 2018, quando Putin autorizzò azioni belliche da parte delle sue forze armate a fianco di quelle di Assad.
Sempre mercoledì, intanto, nuovi colpi d'artiglieria sono stati sparati dall'esercito turco schierato nella provincia sudorientale di Sanliurfa, al confine siriano, contro obiettivi delle milizie curde a Kobane, nel nord-est della Siria. Lo riporta l'agenzia turca Anadolu citando fonti di sicurezza, secondo cui almeno 4 miliziani sono rimasti uccisi e altri 6 feriti.