Le porte del carcere si aprono per Paul Manafort, l'ex capo del comitato elettorale di Donald Trump. La misura cautelare è stata decisa da un giudice dopo il tentativo di manomettere le prove sul cosiddetto Russiagate contattando alcuni testimoni in violazione dei termini della sua libertà vigilata.
Paul Manafort è una figura di spicco nell'ambito dell'inchiesta sulle possibili collusioni tra lo staff dell'allora candidato repubblicano alla presidenza e il Governo russo. L'inquilino della Casa Bianca ha definito la decisione "molto ingiusta". Mentre Rudy Giuliani, l'ex sindaco di New York, ora avvocato di punta di Trump, ha evocato addirittura la grazia presidenziale.
Il lobbista al servizio di potenze straniere, dalla Russia all'Ucraina, è stato incriminato per una lunga serie di reati finanziari, ma non direttamente legati a Donald Trump. Eppure rimane pericoloso: sotto la pressione di una dura pena potrebbe collaborare con la giustizia e vuotare il sacco su questioni che riguardano il presidente.
Diem/ATS/TG