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Israele apre un secondo varco per gli aiuti umanitari

Tel Aviv punta sul valico di Kerem Shalom per decongestionare Rafah e “raddoppiare” il volume degli invii destinati a Gaza - Ma l’OMS chiede che “i camion possano arrivare anche a nord”

  • 15 dicembre 2023, 18:43
  • 15 dicembre 2023, 18:43
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Il valico di Kerem Shalom, qui a inizio novembre, quando Israele rimandò nella Striscia di Gaza i lavoratori palestinesi presenti sul proprio territorio

  • Keystone
Di: ATS/AFP/RSI Info 

Il volume degli aiuti umanitari che dall’Egitto sono diretti a Gaza potrebbe “raddoppiare”. È l’obiettivo dell’apertura “temporanea” del valico di Kerem Shalom approvata e annunciata venerdì da Israele. La misura, secondo Tel Aviv, permetterebbe anche di decongestionare il più noto valico di Rafah, che si trova più a nord, tra il territorio palestinese e quello egiziano.

Dopo le ispezioni preliminari di sicurezza a Kerem Shalom le merci entreranno così direttamente nella Striscia. “Il Governo ha temporaneamente approvato lo scarico dei camion sul lato di Gaza del valico di Kerem Shalom piuttosto che rimandarli a Rafah”, ha dichiarato l’ufficio del Primo Ministro Benjamin Netanyahu.

Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha accolto con favore l’annuncio, ma ha chiesto che gli aiuti possano “arrivare in ogni parte”, “non solo nel sud di Gaza ma anche nel nord”. A tal proposito l’Organizzazione delle Nazioni Unite, sottolineando che “questa è, ovviamente, un’ottima notizia”, ha detto, per bocca del suo rappresentante a Ginevra per i Territori palestinesi occupati: “Dobbiamo lavorare su come garantire che questi camion possano arrivare ovunque nella Striscia”.

Una nave umanitaria dagli Emirati Arabi

Non è un ponte aereo, ma navale quello che sta cercando di far sopravvivere i palestinesi nella Striscia di Gaza. Al porto egiziano di Al-Arish è arrivata venerdì una nave umanitaria degli Emirati arabi uniti proveniente da Fujairah che trasportava oltre 4’000 tonnellate di aiuti per la Striscia di Gaza.

Il portavoce ufficiale del governatorato del Sinai del Nord, Mohamed Selim, ha precisato che la nave degli Emirati aveva a bordo 3’465 tonnellate di scorte alimentari, 420 tonnellate di materiali per riparazioni e 131 tonnellate di forniture per l’assistenza medica, raccolte da diverse Fondazioni arabe.

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Telegiornale 15.12.2023, 12:30

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