Israele e Hamas si accusano a vicenda per la fine della tregua, sancita il 24 novembre scorso e che ha permesso il rilascio di oltre 100 ostaggi israeliani e stranieri rapiti il 7 ottobre, tra questi molti bambini, e di circa 240 detenuti palestinesi. L’accordo è saltato quando si è iniziato a parlare della liberazione di uomini e soldati. Nelle mani di Hamas rimangono ancora circa 130-140 persone. Dopo la fine del dialogo, hanno ripreso a parlare gli attacchi e i bombardamenti da entrambe le parti. Israele ha colpito anche la parte Sud della Striscia, causando morti.
Il Qatar, mediatore di questo conflitto, ha dichiarato di lavorare per poter attuare una seconda tregua, anche se ha ammesso che sarà un lavoro difficile. Dall’inizio del conflitto sono circa 1’200 israeliani che hanno perso la vita e circa 14’800 palestinesi, di cui 6’000 bambini, morti.
Intanto, secondo un’inchiesta del New York Times emergerebbero nuove prove sulle falle all’interno dei servizi segreti israeliani. Secondo la testata, questi ultimi già da un anno erano a conoscenza di un possibile attacco, ma lo avevano sottovalutato, ritenendo che il gruppo radicale non fosse in grado di portare avanti un’operazione così estesa. Il piano di battaglia, un documento denominato “Mura di Gerico”, prevedeva molte delle azioni che sono poi avvenute quasi due mesi fa, come per esempio l’attacco con i parapendii a motore.
La tregua è finita, è ancora guerra in Medio Oriente
SEIDISERA 01.12.2023, 18:26