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Mar Baltico: ancora cavi danneggiati

Fuori uso un cavo elettrico e almeno tre per le telecomunicazioni tra Finlandia, Estonia e Germania - La polizia finlandese sequestra mercantile proveniente dalla Russia

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Notiziario 26.12.2024, 15:00

  • Reuters
Di: AP/Reuters/RSI Info 

Semplice incidente o nuovo episodio della “guerra ibrida sottomarina” che da almeno due anni si disputa nelle acque del Mar Baltico? È troppo presto, ora, per rispondere alla domanda, ma di certo la tensione è alta dopo lo stillicidio di casi analoghi verificatisi negli ultimi mesi. E anche se il fatto non sembra destinato ad avere conseguenze pratiche per i consumatori - grazie alla ridondanza di collegamenti, che rendono disponibile una capacità sufficiente di transito - quanto è accaduto non è certo cosa da poco.

La polizia finlandese ha abbordato nella notte la petroliera “Eagle S”, battente bandiera delle Isole Cook e proveniente dalla Russia; hanno preso il controllo del ponte di comando e hanno portato l’imbarcazione (che si trovava nella zona economica esclusiva della Finlandia) e l’hanno portata in acque territoriali finlandesi, dove è alla fonda.

Il vascello è sospettato di avere tranciato con l’ancora il cavo sottomarino Estlink 2, che può trasportare fino a 658 Megawatt di energia elettrica tra la Finlandia e l’Estonia e che è andato in avaria intorno alle 12 del giorno di Natale. Tra i due paesi ora rimane operativo solo un cavo di portata minore, l’Estlink 1, da 358 Megawatt. La riparazione del cavo danneggiato, che attraversa un braccio di mare lungo 170 km, richiederà mesi.

Estklink

L’incidente è solo l’ultimo di una serie cominciata con il misterioso danneggiamento del gasdotto Nord Stream tra Russia e Germania, all’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina nel 2022, e per il quale Mosca e Kiev si accusano a vicenda di responsabilità. Sul caso è ancora aperta un’inchiesta penale da parte delle autorità tedesche, che nell’agosto scorso hanno emesso un mandato di arresto europeo contro un cittadino ucraino.

L’anno scorso il gasdotto Baltic Connector, tra Finlandia ed Estonia, e vari cavi di telecomunicazione sono stati oggetto di danneggiamento, operato probabilmente dal trascinamento di ancore. Due mesi fa due cavi per le telecomunicazioni - uno tra Finlandia e Germania, uno tra Lituania e Svezia - sono stati recisi in quello che il ministro della difesa tedesco ha ufficialmente definito un caso di sabotaggio, senza però indicare responsabilità. Sulla stanno indagando gli investigatori di Stoccolma.

Occhi sulla flotta fantasma russa

La “Eagle S” è una vecchia petroliera sospettata di fare parte della “flotta fantasma” tramite cui la Russia aggira le sanzioni internazionali sull’esportazione di prodotti energetici comminate come conseguenza dell’invasione dell’Ucraina. Il vascello risulta di proprietà di una società basata negli Emirati arabi.

La questione dei possibili sabotaggi nel Baltico e della necessità di rafforzare le misure di sorveglianza e deterrenza è oggetto di particolare attenzione da tempo, da parte dei Paesi rivieraschi, ma anche in sede NATO e di Unione europea. Il tema è stato discusso ancora all’ultimo vertice UE. Il 16 dicembre scorso dodici paesi occidentali hanno deciso misure per ostacolare la flotta fantasma russa, garantendo una maggiore efficacia delle sanzioni.

I governi di Finlandia ed Estonia si riuniranno a breve in sessione congiunta.

L’UE: nessun rischio di blackout, ma prenderemo precauzioni

In un comunicato diffuso in serata la Commissione europea e l’alto rappresentante per la politica estera europea esprimono solidarietà ai paesi coinvolti e condannano ogni attacco alle infrastrutture europee. “Attualmente non ci sono rischi per la disponibilità di energia elettrica nella regione”, scrive Bruxelles. Non di meno, verranno aumentati gli sforzi per proteggere i cavi sottomarini, anche con nuove tecnologie di sorveglianza e un maggiore scambio di informazioni.

Senza addossare esplicitamente la responsabilità alla Russia per quanto accaduto, l’UE ricorda non di meno che la nave fermata fa parte della flotta ombra russa “che minaccia la sicurezza e l’ambiente” per finanziare lo sforzo bellico del Cremlino e annuncia nuove misure per colpire questa flotta.

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Kaja Kallas, ex premier estone, ora alto rappresentante per la politica estera UE

  • Keystone

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