La fuga di Konstantin si è fermata nel centro storico di Istanbul, dopo 6 giorni di viaggio attraverso tre diversi Paesi. "Sono stanco perché è stato un viaggio molto lungo e stressante. Ora cerco di rilassarmi", racconta ai nostri colleghi di RTS.
Konstantin ha 43 anni e in Russia era a capo di un'azienda, ma con l'annuncio della mobilitazione non ha esitato a scappare. Imbracciare le armi e partire per l'Ucraina era fuori discussione, così ha lasciato moglie e figli e ha attraversato la Russia, la Georgia e tutta la Turchia per raggiungere Istanbul, dove presto spera che potrà raggiungerlo anche la sua famiglia. Ma gli ostacoli sono tanti.
"La mia carta di credito russa da due giorni non funziona più. – racconta -Le banche turche non l'accettano più, quindi non posso prelevare soldi. Mi sento come un coniglio braccato dai cacciatori. Ogni giorno è diverso e diventa sempre peggio".
Konstantin è costretto a cambiare spesso albergo perché tra inflazione e l'arrivo in massa di immigrati russi, i prezzi sono esplosi. Gli unici alloggi che si può permettere sono molto lontani dal centro. Tra i suoi bagagli Konstantin conserva anche il suo libretto militare.
"Secondo questo libretto figuro nella categoria A, è la migliore. Le possibilità di essere reclutato sono altissime. Io non voglio uccidere nessuno, e soprattutto nessun ucraino. Per me non sono solo dei vicini, sono come dei parenti. Parenti a cui a cui tengo molto".
Dopo essersi sistemato, Konstantin spera che in Turchia avrà l'occasione di cominciare una nuova vita.