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Italia, in chiaroscuro lo sciopero dei balneari

Protesta contro la direttiva UE che impone le gare per le concessioni, ma pure contro il Governo - Per Confesercenti grande adesione, un flop per il Codacons – Grandi differenze regionali

  • 09.08.2024, 13:36
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Ombrelloni chiusi per protesta sulla spiaggia Belsito a Ostia

  • ANSA
Di: ANSA/ATS/dielle 

In Italia questa mattina (venerdì) è scattato lo sciopero degli stabilimenti balneari, che prevedeva una chiusura di due ore (7.30-9.30) dei lidi per protestare sia contro la direttiva UE, che impone di mettere a concorso le concessioni, sia in seguito alla mancata risposta del Governo italiano entro la pausa estiva sulla richiesta di un intervento normativo che risolva l’annosa questione. Il governo di Giorgia Meloni, che aveva in passato cavalcato il tema schierandosi dalla parte degli imprenditori italiani, sembra infatti ormai rassegnato a seguire le indicazioni di Bruxelles. In questa stagione, con l’entrata in vigore della direttiva europea Bolkestein, decadono le concessioni per la gestione privata delle spiagge.

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La rivoluzione delle spiagge italiane

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La categoria già prima dell’azione appariva però spaccata: se Sib-Confcommercio e Fiba-Confesercenti hanno infatti imboccato la strada della mobilitazione, altre sigle come Assobalneari, Federbalneari e Cna si sfilano, parlando di “iniziativa spot”. E i primi bilanci sembrano confermare le spaccature: se da una parte Confesercenti parla di “adesione sopra le aspettative”, il Codacons – associazione dei consumatori – parla invece di “flop” e di scelta sbagliata.

‘’C’è una grande adesione, al di sopra delle aspettative (...) I bacini balneari più importanti d’Italia, come la Romagna e la Toscana, vedono una partecipazione quasi totale, e oltre l’80% degli operatori balneari ha tenuto chiuso il servizio ombreggio sul territorio nazionale’‘ ha dichiarato il presidente di Fiba-Confesercenti Maurizio Rustignoli. “’Un’adesione che ci dà forza e coraggio nel proseguire questa battaglia giusta e doverosa per chiedere al Governo subito una legge definitiva che possa finalmente ridare certezze al comparto balneare italiano. Non chiediamo privilegi, non vogliamo eludere i principi europei, ma non siamo disponibili a far espropriare le nostre imprese”.

“Il numero dei lidi che hanno chiuso nelle due ore di sciopero è inferiore alle aspettative – dichiara per contro il Codacons –, e la protesta non ha raggiunto i risultati sperati. Al di là delle istanze della categoria, che chiede giustamente certezze sul proprio futuro, proclamare scioperi nel bel mezzo della stagione estiva si conferma una scelta sbagliata, bocciata sia dai consumatori sia dagli stessi gestori”.

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Coste e spiagge italiane

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  • Lina Simoneschi Finocchiaro

Dai primi dati appare difficile fare un bilancio preciso, anche perché le differenze tra le Regioni sono molte: se ad esempio in Liguria si è registrata un’adesione del 90%, come pure a Ostia e in Sardegna dove si parla della quasi totalità dei lidi, in Sicilia le chiusure sono state a macchia di leopardo: ad esempio nel Palermitano gli ombrelloni sono rimasti aperti, così come nei luoghi turistici più importanti della Calabria. O ancora in Versilia (Toscana), dove alla mobilitazione ha aderito solo uno stabilimento balneare su quattro.

Notiziario 14.00 del 09.08.2024

02:46

In Italia il nodo delle concessioni balneari

Telegiornale 02.04.2023, 20:00

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