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Italia, medici e infermieri incrociano le braccia

Nella Penisola, oggi, mercoledì, garantite solo le prestazioni di emergenza

  • 2 ore fa
Italia, altro sciopero nazionale per il settore della salute

Italia, altro sciopero nazionale per la sanità: qui un'immagine risalente a quello indetto alla fine dello scorso anno

  • foto generica ansa
Di: ATS/ANSA/Swing 

Oggi, mercoledì, in Italia medici e infermieri incrociano le braccia per protestare contro la legge di Bilancio 2025 del Governo di Giorgia Meloni che considerano “deludente”.

Lo sciopero, con una manifestazione a Roma, che secondo le prime stime starebbe beneficiando di una partecipazione di medici, infermieri, dirigenti della sanità e professionisti vari del settore, attorno all’85%, è stato proclamato da alcuni sindacati delle varie categorie.

A rischio, affermano le sigle sindacali aderenti all’agitazione, sono tutti i servizi di assistenza, esami radiografici (50’000), 15’000 interventi chirurgici programmati e 100’000 visite specialistiche. Garantite, invece, le prestazioni d’urgenza.

01:33

RG 12.30 del 20.11.2024 - La corrispondenza da Roma di Anna Valenti

RSI Info 20.11.2024, 12:18

Il testo della manovra finanziaria del Governo, sostengono i sindacati, “conferma la riduzione del finanziamento per la sanità rispetto a quanto annunciato” e la “Finanziaria”, rilevano, prevede un aumento dell’indennità di specificità medica sanitaria di 17 euro netti per i medici e 14 euro netti per i dirigenti sanitari per il 2025. Nelle tasche degli infermieri il prossimo anno arriverebbero 7 euro in più.

Altri motivi della protesta toccano inoltre i contratti di lavoro - compresi quelli dell’ospedalità privata, a cui “vengono assegnate risorse assolutamente insufficienti” - la mancata detassazione di una parte della retribuzione e la mancata attuazione della normativa sulla depenalizzazione dell’atto medico e sanitario. In piazza anche per protestare contro l’assenza di risorse per l’immediata assunzione di personale e la mancata introduzione di norme che impegnino i ministeri competenti all’immediata attivazione di Presidi di Pubblica Sicurezza negli ospedali italiani, al fine di renderli luoghi sicuri per il personale che vi opera.

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