Boris Johnson potrebbe dover domandare a Bruxelles un ulteriore rinvio della data in cui verrà sancito il divorzio del Regno Unito qualora non venisse trovato un accordo entro il 19 ottobre.
Lo stabilisce la legge votata a inizio settembre dal Parlamento, secondo la quale è previsto un lasso di tempo supplementare di tre mesi e su cui si basa una procedura avviata davanti alla giustizia scozzese da un uomo d'affari, una deputata e un avvocato.
Difficile per il premier britannico mantenere il suo impegno, con dichiarazioni quali quella che preferirebbe essere morto in fondo a un fosso piuttosto che posticipare ancora la separazione, senza violare la normativa.