Un boato ha scosso domenica Kabul per un attacco USA con un drone che ha colpito un'auto "con diversi kamikaze" pronti a colpire di nuovo l'aeroporto della città, cuore del dramma degli afghani in fuga dai talebani. Sabato il presidente statunitense Joe Biden aveva definito "probabile" un nuovo attacco entro 24/36 ore.
"Le forze americane hanno condotto un raid di autodifesa contro un veicolo a Kabul, eliminando un'imminente minaccia dell'Isis-K all'aeroporto", ha confermato il Pentagono, sottolineando di ritenere "che il target sia stato colpito". La Difesa statunitense ha parlato di "significative esplosioni secondarie dal veicolo", a testimonianza della presenza "di una significativa quantità di materiale esplosivo".
Sempre il Pentagono ha fatto sapere di non avere indicazioni di vittime civili, mentre non è chiaro se il raid USA sia collegato a un razzo che ha colpito un edificio a nord-ovest dell'aeroporto di Kabul, uccidendo sei persone "di cui quattro bambini", almeno secondo testimoni citati dalla tv afghana Ariana, e distruggendo due veicoli.
Il britannico Guardian segnala che i due incidenti "sembrano essere separati" ma l'episodio resta ancora tutto da chiarire. I talebani hanno inizialmente descritto i due attacchi come non collegati, ma le informazioni sono scarse e testimoni dicono di aver sentito una sola esplosione. Secondo l'Associated Press, invece, i due incidenti si sono rivelati essere lo stesso episodio.
Intanto la situazione resta tesa nella capitale, dopo l'attacco di giovedì, che ha ucciso oltre 170 persone, e l'allerta per possibili nuovi attentati contro lo scalo. A due giorni dalla scadenza del ritiro delle truppe americane dall'Afghanistan, Kabul si trasforma dunque nel campo di battaglia della guerra degli Stati Uniti all'Isis-K, la branca afghana dell'autoproclamato Stato Islamico, che minaccia le operazioni di evacuazione delle forze occidentali.
L'esercito statunitense continua intanto le ultime fasi delle operazioni di evacuazione dalla città, dove restano circa 300 cittadini statunitensi, mentre il Regno Unito ha concluso nella notte tra sabato e domenica il suo ponte umanitario.
Una volta concluse le partenze delle forze americane, i talebani assumeranno il "pieno controllo" dell'aeroporto di Kabul, ha annunciato intanto una fonte ufficiale dei militanti. Ma se l'Occidente parte, la Turchia resta e riapre la sua ambasciata a Kabul.
Nuove discriminazioni contro le donne
Ma con il passare delle ore, e malgrado le promesse, l'Emirato islamico sembra mostrare il suo vero volto, fatto di studentesse e studenti separati all'università e di voci femminili bandite dalle radio e televisioni di Kandahar, tra le ultime novità annunciate dagli islamisti.
Stallo sul Panshir
Continua intanto lo stallo sul Panshir, centro della resistenza anti-talebana dove quasi tutte le reti internet e di telecomunicazioni sono state tagliate dai talebani. Per l'ambasciatore russo a Kabul, Dmitry Zhirnov, i militanti potrebbero conquistare il territorio a breve, ma l'idea resta ancora quella di una soluzione pacifica, per la quale continua il negoziato tra le forze ribelli di Ahmed Massoud e gli islamisti.
Catena della Solidarietà
La Catena della Solidarietà si è attivata per una raccolta fondi a favore della popolazione in Afghanistan, le cui necessità dal punto di vista umanitario sono state amplificate dall’ascesa al potere dei talebani. Donazioni sono possibili sul conto postale 10-15000-6 o direttamente sul sito www.catena-della-solidarietà.ch.